I bambini costretti a lunghe degenze in ospedale potranno seguire le lezioni ed essere in contatto con gli insegnanti e i compagni di scuola. Ciò sarà possibile grazie al progetto Smart inclusion ideato e realizzato dal CNR-Isof con il Ministero per la Pubblica amministrazione e con il sostegno di Telecom Italia.
Il progetto prevede l'attivazione di un fascicolo sanitario elettronico, la digitalizzazione dei servizi ed l'e-learning per i bambini ricoverati ma è anche prevista la realizzazione di una serie di interventi condivisi per poter intensificare l’uso di strumenti digitali in ambito sanitario.
Ma come funziona Smart inclusion? Ha l’obiettivo di rendere meno disagevole per bambini e ragazzi in età scolare la degenza ospedaliera, mettendo a disposizione del personale sanitario alcuni servizi per la cura dei pazienti. Il costo previsto è di circa due milioni di euro con un intervento pubblico di 500 mila euro oltre a 200 milioni che saranno stanziati dal CNR e altri fondi da privati.
Ideato dal Netositel (New Technology Open System Test Lab) del CNR di Bologna, per non interferire con le apparecchiature elettro medicali, utilizza tecnologie di trasmissione ad Onde convogliate e tramite fibre ottiche.
Nella classe una lavagna interattiva con tecnologia Smart school integrata nella rete scolastica permette di condividere lezioni registrate su un server mentre nella cameretta d'ospedale il piccolo paziente avrà un monitor interattivo touch screen con tecnologia Smart hospital, videocamera e microfono, da dove potrà seguire la lezione in videoconferenza diretta. Potrà vedere i compagni e l'insegnante, fare i compiti e verificare l’apprendimento dei contenuti delle lezioni.
Inoltre il terminale del paziente supporta le funzioni clinico-assistenziali come l’identificazione del personale sanitario e la visualizzazione e gestione della cartella clinica, rendendo possibile la sorveglianza del suo stato clinico.
Presentato al Forum PA nel mese di maggio e sperimentato al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2009 in altre sei aziende ospedaliere: Bambino Gesù di Roma, Meyer di Firenze, Gaslini di Genova, Regina Margherita di Torino, Azienda Ospedaliera di Padova e San Matteo di Pavia.
Ma Smart inclusion non è limitato all'uso scolastico. E' uno strumento che permette ai piccoli pazienti, in piena sicurezza, il dialogo con tutto il mondo esterno, consentendo loro di collegarsi in videoconferenza anche con casa e amici. (sp)