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Ancora troppe morti per incidente tra i minori [1]

16/06/2009

Gli incidenti rimangono la principale causa di morte per i giovani italiani da zero a 19 anni, secondo il Child safety report card [2] dell'agenzia europea Eurosafe [3]. In particolare, gli incidenti stradali si confermano quelli che mietono più vittime - soprattutto nella fascia 15-19 e tra i maschi – seguiti dai decessi a causa di annegamento o caduta.

L'Italia, suggerisce Eurosafe, dovrebbe potenziare la sicurezza degli utenti della strada e intervenire nel campo degli infortuni domestici: un approccio combinato di educazione, tecnologia e rispetto delle leggi renderebbe più efficace il suo accettabile livello di prevenzione.

Infatti, osserva il rapporto, nel 2003 - ultimo anno preso in considerazione - 1027 bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni sono morti a causa di un incidente (un tasso dell'8,63), il 24% di tutti i decessi giovanili: se i tassi di infortunio italiani si adeguassero a quelli olandesi (il paese risultato più sicuro, tasso del 5,83 e 266 morti), ben 270 di quelle mille vite sarebbero risparmiate. Anzi, sarebbero state ancora di più se si considera che la stessa Olanda, secondo il rapporto, può migliorare ancora le sue politiche per la sicurezza.
Col Csrc 2009 Eurosafe analizza la situazione di ciascun paese europeo, le sue politiche e i suoi strumenti per migliorare la sicurezza per bambini e adolescenti su scala nazionale ed europea: l'obiettivo non è solo quello di abbassare i livelli di mortalità legati a incidenti (problema comune a tutti gli stati europei), ma anche di prevenire le disabilità causate da lesioni accidentali. Nelle valutazioni globali, l'Italia appartiene alla fascia europea intermedia: meglio hanno fatto Austria, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Olanda, Repubblica Ceca, Slovenia e Svezia.

In particolare, i paesi dove la mortalità accidentale è più bassa sono Olanda, Irlanda e Inghilterra, mentre negli stati baltici (Estonia, Lettonia, Lituania) i tassi sono i più alti del vecchio continente. L'Italia si colloca nella seconda fascia dei paesi europei, con 30 punti alla pari del Belgio (i paesi migliori ottengono oltre 40 punti). È una performance che Eurosafe giudica discreta, soprattutto alla luce del consistente calo dei decessi per infortunio registrato negli ultimi 20 anni.

Ma, i margini di miglioramento sono ancora tanti: le tabelle relative alle morti accidentali provocate da incidente evidenziano l'assoluta prevalenza della casistica legata alla strada. Per esempio, la mortalità giovanile di conducenti e passeggeri di veicoli a motore - nella fascia 15-19 anni - raggiunge il 3,4 per 100 mila abitanti, quella dei motociclisti l'1,22, quella dei pedoni l'1,11. Sempre nella stessa fascia d'età, il tasso delle morti per annegamento è l'1,81 e per quelle dovute a cadute l'1,54. Nelle classi di età inferiori, soprattutto nella prima infanzia, preoccupano i dati relativi al ricovero per ustioni o avvelenamento: solo per citare un numero, nella fascia 1-4 anni, il tasso è 2,84.

L'analisi di buone pratiche e politiche per la prevenzione porta a galla luci e ombre delle nostre misure di prevenzione. Eurosafe reputa buono il lavoro fatto sulla sicurezza di motorini e scooter, ma ancora carente quello inerente le altre categorie di utenti della strada (soprattutto i ciclisti), come anche carenti sono le iniziative sulla sicurezza domestica. Entrando nel dettaglio, l'agenzia europea suggerisce, tra le altre cose, l'approvazione di leggi che: obblighino all'uso dei seggiolini per i bambini sotto i 4 anni; vietino ai minori di 13 anni di sedere nei posti anteriori dei veicoli; proibiscano trattori agricoli e veicoli Atv ai bambini; impongano l'uso del casco ai ciclisti; stabiliscano la responsabilità del conducente quando investe un bambino. In ambito domestico, Eurosafe caldeggia l'obbligo di giubbotti salvagenti per i minori in tutte le situazioni acquatiche, l'introduzione di blocchi per le finestre negli edifici, l'uso di rilevatori di fumo nelle abitazioni private.

Prevalgono le note positive nelle valutazioni sull'implementazione delle politiche, sulle attività di studio e ricerca e sul livello di attenzione e assistenza che il nostro paese riserva alla sicurezza di bambini e adolescenti. Ci sono strumenti e potenziale umano, conclude Eurosafe, ma l'Italia soffre l'eccessiva frammentazione degli sforzi per la prevenzione causata dai vari livelli di governo esistenti sul territorio: lo Stato dovrebbe  invece finanziare e favorire la nascita di una forte rete che diffonda le buone pratiche ed educhi le nuove generazioni a una più attenta prevenzione del rischio. Questo approccio coordinato, anche attraverso un più puntuale rispetto delle norme già esistenti, accrescerebbe la sicurezza degli ambienti in cui crescono i nostri bambini e i nostri adolescenti. (mf)

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[1] https://www.minori.it/it/notizia/ancora-troppe-morti-incidente-tra-i-minori [2] http://www.eurosafe.eu.com/csi/eurosafe2006.nsf/wwwVwContent/l3childsafetyreportcards2009.htm [3] http://www.eurosafe.eu.com/csi/eurosafe2006.nsf/ [4] https://www.facebook.com/sharer.php?u=https%3A//www.minori.it/it/notizia/ancora-troppe-morti-incidente-tra-i-minori&t=Ancora%20troppe%20morti%20per%20incidente%20tra%20i%20minori [5] https://twitter.com/intent/tweet?status=Ancora%20troppe%20morti%20per%20incidente%20tra%20i%20minori%20-%20https%3A//www.minori.it/it/notizia/ancora-troppe-morti-incidente-tra-i-minori [6] http://www.linkedin.com/shareArticle?mini=true&url=https%3A//www.minori.it/it/notizia/ancora-troppe-morti-incidente-tra-i-minori&title=Ancora%20troppe%20morti%20per%20incidente%20tra%20i%20minori