La tratta degli esseri umani è un fenomeno complesso, che comprende diverse forme di sfruttamento, dalla prostituzione all'accattonaggio. Un aiuto alle vittime, spesso molto giovani, arriva dal progetto ConTratTo della Regione Toscana. Avviato a fine dicembre 2011, ha fra i suoi obiettivi la valorizzazione delle esperienze maturate nelle diverse zone della regione e la diffusione delle buone pratiche.
Il progetto, ammesso al finanziamento previsto dal Bando congiunto per la concessione di contributi per la realizzazione di interventi a favore delle vittime di tratta e grave sfruttamento del Dipartimento per le pari opportunità, è lo strumento che dà piena attuazione al Sistema regionale contro la tratta di esseri umani. «Il Sistema – spiega Sonia Biagi, funzionario della Regione responsabile del progetto – consolida e innova l'insieme degli interventi a sostegno delle vittime di tratta e di sfruttamento, valorizzando e creando collaborazioni con tutti i soggetti pubblici e del privato sociale che negli anni precedenti hanno garantito comunque un'adeguata risposta in relazione alle loro specificità e ai territori di riferimento». Il suo scopo è infatti quello di garantire un approccio globale al fenomeno nei suoi diversi aspetti, grazie a «un'organizzazione reticolare di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti che condividono regole, procedimenti e sistemi di misurazione e valutazione».
Il progetto offre programmi di emersione e prima assistenza e programmi di assistenza, integrazione sociale e reinserimento lavorativo destinati alle vittime di tratta, oltre a percorsi di formazione e aggiornamento per gli operatori del settore e campagne informative rivolte a tutti i cittadini. Per le vittime garantisce, fra le altre cose, l'accoglienza in strutture adeguate, la presa in carico nelle situazioni di emergenza e l'assistenza sanitaria, psicologica, linguistica e legale.
ConTratTo ha previsto anche l'attivazione di un numero verde regionale anti-tratta (800.186.086), attivo tutti i giorni, 24 ore, che lavora in rete con il numero verde nazionale. Si tratta di un servizio gratuito di ascolto, orientamento e informazione a disposizione delle richieste delle vittime di tratta, degli operatori, delle forze dell'ordine e, in generale, dei cittadini.
«Non tutte le persone che si trovano in condizioni di grave sfruttamento hanno consapevolezza della loro situazione», sottolinea Serena Mordini, coordinatrice del numero verde. «A volte accade che si rivolgano a noi per chiedere aiuto su altri fronti, ma poi risulta che sono vittime di tratta». Uno degli obiettivi del numero verde è proprio far emergere un fenomeno che non sempre è facilmente individuabile e riconoscibile, oltre a identificare le vittime e garantire il loro accesso ai servizi.
«Il numero verde – continua Mordini – svolge inoltre una funzione di collegamento fra i diversi livelli di intervento e rappresenta uno strumento importante per la comprensione del fenomeno e il suo monitoraggio». Molte le segnalazioni che riguardano i più giovani, provenienti da operatori e cittadini. (bg)
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