Progettare esperienze e relazioni. Azioni, contesti, sperimentazioni e formazione nei servizi educativi per l'infanzia e le famiglie

Oggi sempre più i servizi per l’infanzia e la famiglia vengono definiti come luoghi di relazioni capaci di dare vita a interazioni e legami trapersone, piccole o grandi che siano. Il volume di Monica Guerra, con contributi di diversi studiosi (come Susanna Mantovani) ma anche di educatori e professionisti del settore, offre alcuni interessanti spunti di riflessione in questa direzione, raccogliendo interventi che evidenziano la necessità di partire dagli individui che abitano i servizi per pensare una progettazione educativa intenzionale e flessibile a un tempo, che sappia mantenere il nesso tra teoria e pratica in ogni momento della vita al nido e alla scuola dell’infanzia.

Il lavoro è diviso in tre parti. La prima, volta a delineare alcuni contenuti nodali del progetto pedagogico di un servizio per l’infanzia, si apre con un contributo dedicato alla relazione tra adulti, educatori e bambini. Viene quindi proposta una riflessione in merito alla progettazione che dovrebbe permeare i servizi educativi, partendo da un’osservazione puntuale del contesto e delle persone che lo abitano. Si passa dunque ad analizzare la strutturazione degli spazi, ponendo l’accento sulla dimensione dell’accoglienza, per riflettere poi sul ruolo della documentazione a parete come veicolo di comunicazione con l’esterno, ma anche come strumento di riflessione interno, rivolto al gruppo di lavoro stesso che, tramite i percorsi documentati, può ridefinire i progetti, ripensarli, ricrearli. Altre suggestioni vengono offerte riguardo ai materiali di presentazione dei servizi, alla relazione tra nido e famiglia e al ruolo della figura e del sistema di riferimento.

Al fine di offrire alcuni spunti operativi alle riflessioni riportate, la seconda parte del lavoro tenta un’analisi della realtà delle cosiddette sezioni primavera o “ponte”, e dei servizi che accolgono adulti e bambini insieme. Vengono quindi presentate due esperienze: quella della scuola dell’infanzia comunale S. Orsola di Milano, nata nell’anno scolastico 2002/2003 per sperimentare l’ingresso anticipato dei bambini di due anni e mezzo nella scuola dell’infanzia; e quella de La casa dei giochi, un servizio del Tempo per le famiglie sorto nel 2003 nel quartiere Giostra di Messina. Gestire interventi particolari di questo tipo, ma anche ripensare la più generale progettazione dei servizi per l’infanzia, richiede competenze specifiche da parte del personale che vi opera. Per questo la terza parte del volume si sofferma proprio su questo tema, proponendo alcuni progetti esperienziali che hanno coinvolto educatori e insegnanti in peculiari cammini di acquisizione di capacità educative. Vengono quindi presentati alcuni percorsi formativi svolti in contesti differenziati: il laboratorio Corpi in gioco, rivolto agli iscritti al corso di laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università di Milano-Bicocca, e teso ad affrontare il legame con il proprio corpo e l’incontro con quello dell’altro; il progetto Osservare la relazione che ha coinvolto alcuni operatori ferraresi in un percorso di formazione sull’osservazione della relazione adulto-bambino; un viaggio-studio a Barcellona svolto da una delegazione della provincia di Bergamo; un progetto formativo sugli spazi realizzato in un ampio numero di asili nido e scuole dell’infanzia milanesi.

Visto il taglio teorico-pratico dei contributi offerti, il volume appare utile per i ricercatori che si occupano di servizi per l’infanzia e famiglia, nonché per tutti gli operatori del settore.

 

Monica Guerra, Progettare esperienze e relazioni. Azioni, contesti, sperimentazioni e formazione nei servizi educativi per l'infanzia e le famiglie, presentazione di Susanna Mantovani, Azzano San Paolo, Junior, 2008.

 

Tutte le proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza