Le attività nella scuola
Il presupposto che muove il progetto è l’ipotesi per cui, rappresentando la scuola il contesto di socializzazione e inclusione principale per i bambini RSC e non solo, un contesto scolastico accogliente e un processo di apprendimento che parta dalla valorizzazione delle competenze e del sistema valoriale dei bambini porta benefici sia relazionali sia cognitivi non soltanto al target specifico di bambini RSC ma all’intero sistema scuola. L’intento è quello quindi di creare un ambiente scolastico favorevole all’apprendimento cooperativo e all’integrazione interculturale.
A partire da questa ipotesi le attività da realizzare nel contesto scolastico sono da intendersi come un unicum, composto da tre tipologie di attività:
- la formazione-supervisione per gli/le insegnanti
- le attività di cooperative learning in classe
- le attività laboratoriali
1. La formazione/supervisione assolve allo scopo di approfondimento di temi propedeutici alla progettazione e realizzazione delle attività (conoscenza del contesto di vita e socioculturale della comunità RSC locale, principi base del metodo del cooperative learning e del learning by doing, strumenti…), alla progettazione stessa delle attività, siano esse laboratoriali o di cooperative learning, alla riflessione sulle attività realizzate, sulle difficoltà incontrate e sulle potenzialità degli strumenti utilizzati, alla riprogettazione in itinere delle attività stesse, al confronto su principi, metodologie, strumenti utilizzati, fino alla “diffusione” ed alla messa a comune degli obiettivi e dei risultati raggiunti dal progetto.
2.Le attività di cooperative learning sono finalizzate allo sviluppo di concetti quali: interdipendenza positiva, cooperazione tra pari, valorizzazione delle differenze e delle peculiarità di ciascuno, miglioramento del clima di apprendimento; valorizzazione delle competenze specifiche di ogni allievo.
3. Le attività laboratoriali intendono valorizzare competenze acquisite in ambiti extrascolastici dai bambini, allo scopo di armonizzare i mondi educativi e affettivi (scuola-casa-società). Le attività proposte hanno il compito primario, al di là dei contenuti espressi, di sviluppare competenze relazionali, comunicative e di gestione efficace del conflitto, attraverso attività ludiche che stimolino nei bambini/ragazzi la motivazione all’apprendimento e all’interdipendenza positiva e attività che abbiano contenuti e modalità interculturali atte a valorizzare le specificità di ognuno e la ricchezza dello scambio.
Le attività nei contesti abitativi
L’insieme delle attività di sostegno alle famiglie nei campi, o in altri contesti abitativi, deve essere considerato come strettamente integrato all’insieme delle attività realizzate nel contesto scolastico. Queste attività, come quelle attuate nelle scuole, saranno oggetto di confronto e verifica all’interno dell’Équipe multidisciplinare.
Il lavoro nei campi o in altri contesti abitativi è finalizzato a integrare gli obiettivi di sostegno scolastico con quelli volti alla promozione del benessere complessivo del bambino in relazione alla sua famiglia; le attività cercheranno quindi da un lato di rafforzare il lavoro realizzato a scuola, attraverso un sostegno individualizzato per gli alunni RSC e la promozione di una relazione costruttiva tra le famiglie e il contesto scolastico, dall’altro di supportare le famiglie nell’accesso ai servizi territoriali, con una particolare attenzione alla promozione della tutela della salute.
Sono previste quattro tipologie di attività:
- Accompagnamento e dialogo scuola-famiglie
- Sostegno socio-educativo individuale o per piccoli gruppi ai bambini interessati
- Empowerment per l’accesso ai servizi
- Monitoraggio e promozione di interventi specifici nei campi
1. L'accompagnamento e dialogo scuola-famiglie rappresenta un aspetto centrale del progetto, quale sostegno alla costruzione di una relazione positiva e di reciproca fiducia tra il “mondo della scuola” e le famiglie degli alunni RSC coinvolti. Risulta quindi fondamentale che tutti gli attori del progetto si adoperino per favorire un coinvolgimento “proattivo” della famiglia nei percorsi promossi.
L’instaurarsi di una interazione tra scuola e comunità porta ad avvicinare i genitori RSC alla scuola frequentata dai figli, facendo in modo che anch’essi si rechino a scuola per esporre le loro richieste, parlare con gli insegnanti, partecipare ai momenti collettivi della vita scolastica e comprenderne, così, le “regole”, che fanno parte del “mondo culturale” della scuola.
2. Il sostegno socio-educativo individuale o per piccoli gruppi ai bambini interessati si configura come possibilità - laddove ne sia verificata la necessità - di realizzare un sostegno specifico per gli alunni RSC finalizzato al consolidamento delle competenze linguistiche e/o didattiche. In questo caso, l'obiettivo non sarà esclusivamente quello di supportare direttamente i bambini ma anche di creare una rete di supporto (volontariato, terzo settore ecc.), assumendone funzione di coordinamento e di monitoraggio.
È importante che tale sostegno didattico non venga realizzato come un’iniziativa parallela o separata dalle attività promosse dal progetto a scuola, bensì un percorso strettamente coordinato e integrato con queste.
3. L'empowerment per l’accesso ai servizi è finalizzato alla tutela e lo sviluppo della salute intesa come benessere psico-fisico dei bambini e delle loro famiglie. L’intento sarà contestualmente quello di migliorare le pratiche di accoglimento dei servizi rispetto alle necessità e ai bisogni delle famiglie RSC e quello di promuovere un processo di orientamento ed empowerment delle famiglie RSC nell’accesso ai servizi e nel sostegno alla salute, in un ottica di sviluppo dell’autonomia.
4. A partire dalla considerazione che la capacità di intervenire sul complessivo benessere del bambino non possa prescindere da una adeguata condizione abitativa, il monitoraggio e la promozione di interventi specifici nei campi intende sostenere la realizzazione, da parte delle autorità competenti, di specifici interventi di manutenzione e contrasto alle situazioni di degrado ambientale più evidenti. E' pertanto fondamentale, all'interno dei tavoli di coordinamento, promuovere un'analisi dei bisogni dei contesti (in particolare dei campi autorizzati e non) valutando e sostenendo percorsi relativi a specifici interventi di manutenzione ordinari o straordinari.