Nel complesso, i progressi nella riduzione dei divari nel benessere dell'infanzia sono modesti, nonostante alcuni Paesi abbiano fatto qualche passo in avanti. La Report card 13 del Centro di ricerca Unicef Innocenti di Firenze, presentata il 14 aprile scorso in varie città del mondo, fra le quali Roma, offre un quadro delle disuguaglianze nel benessere dell'infanzia in 41 Paesi dell'Unione europea e dell'Ocse da cui emergono tendenze generali non incoraggianti, fatta eccezione per alcuni Paesi.
Le classifiche riportate nella pubblicazione, intitolata Equità per i bambini. Una classifica della disuguaglianza nel benessere dei bambini nei paesi ricchi, valutano i Paesi in base ai divari in quattro ambiti principali del benessere dei minori: reddito, istruzione, salute e soddisfazione nei confronti della vita.
In cima alla classifica c'è la Danimarca (Paese che presenta, dunque, il valore minimo di diseguaglianza tra i bambini); nella posizione più bassa in tutti gli ambiti analizzati, invece, c'è Israele.
In 19 dei 41 Stati per i quali sono disponibili i dati, oltre il 10 per cento dei bambini vive in famiglie che dispongono di meno di metà del reddito medio.
Mentre la disuguaglianza nell'ambito della tutela della salute è aumentata in quasi tutti gli Stati tra il 2002 e il 2014, il divario nell'accesso ad attività fisiche, a un'alimentazione adeguata e all'alfabetizzazione è diminuito nella maggior parte dei Paesi considerati.
Solo Spagna e Stati Uniti hanno fatto registrare miglioramenti in tutti e 4 gli indicatori rispetto al 2002, mentre Estonia, Irlanda, Lettonia e Polonia hanno affrontato positivamente il problema dello scarso rendimento scolastico, riducendo il numero di bambini privi di competenze.
Nel 70 per cento dei Paesi presi in considerazione dall'indagine i bambini migranti riferiscono livelli più bassi di soddisfazione nei confronti della vita.
Nella fotografia scattata dal Centro di ricerca Unicef Innocenti l'Italia registra gravi svantaggi in tutte e quattro le dimensioni della povertà minorile analizzate nel rapporto. Queste le posizioni in cui si colloca il nostro Paese: nella graduatoria sul divario reddituale relativo è al 35esimo posto su 41 Paesi considerati; per il divario nei risultati scolastici è al 22esimo posto su 37 Paesi; nella disuguaglianza nell'ambito della salute (valutazione autoriferita) è al 28esimo posto su 35 Paesi; per la disuguaglianza espressa in termini di soddisfazione nei confronti della propria vita da parte dei minori intervistati è al 22esimo posto su 35 Paesi.
La Report card 13 propone ai Governi di seguire le seguenti aree chiave di intervento per rafforzare il benessere dei bambini: salvaguardare il reddito delle famiglie più povere; migliorare l'istruzione per i minori più svantaggiati; promuovere e supportate stili di vita sani per tutti i bambini; attribuire seria considerazione al benessere dei minori; mettere l'equità al centro dell'agenda per il benessere dei bambini.