La documentazione della metodologia di lavoro nei servizi per l’infanzia recentemente sta assurgendo a elemento propulsivo delle competenze dei professionisti che vi lavorano, in quanto documentare il saper fare degli attori di questi servizi pone l’attenzione non sul bambino, ma sul “come” si lavora sulle risorse a disposizione del bambino o del gruppo di bambini. La documentazione del “saper fare”, inteso come quell’insieme organico di competenze tecniche e relazioni, lontane dall’improvvisazione e che partono da una continua formazione e una analisi critica, si traduce nel racconto di come avviene l’osservazione, la riflessione e la rivisitazione, nonché la progettazione del servizio. A partire da tale premessa il presente testo si propone di offrire stimoli di riflessione e di approfondimento sulle metodologie di lavoro nei servizi per la prima infanzia, riguardanti non unicamente la relazione degli educatori con il gruppo di bambini, ma anche la gestione del gruppo degli educatori stessi, quello degli insegnanti, nonché le relazioni che intesse e gestisce il coordinatore pedagogico. La focalizzazione sulla gestione del lavoro non frontale oltre che sul lavoro frontale consente di mettere in luce quanto l’esperienza dell’educatore nel sentirsi contenuto e preso in carico dai colleghi educatori o quella degli insegnanti rispetto al coordinatore pedagogico si interfaccia con le loro capacità di contenere e prendersi cura del gruppo dei bambini.
Il testo si articola in tre parti. La prima delinea gli aspetti emergenti nei servizi educativi che contribuiscono a definire i contesti entro cui collocare le metodologie di lavoro: l’osservazione, la progettazione, le relazioni e le emozioni. In particolare il servizio viene concepito come complessità emergente, ovvero costituito da diverse parti (educatori, coordinatori, operatori, cuoche, dirigenti, consulenti, supervisori, formatori, famiglie, bambini…) che interagiscono in modo reciproco a diversi livelli di ruolo. Tale complessità, ossia l’organismo che fa vivere il servizio per l’infanzia, può essere analizzata e individuata attraverso due percorsi: quello delle relazioni e quello delle emozioni.
La seconda parte del testo si focalizza sulle modalità di osservazione di alcuni ambiti di esperienza specifici: il gioco, la relazione di attaccamento con l’educatore e il primo utilizzo del linguaggio, che assumono il valore di indicatori rispetto al sapersi adattare da parte del bambino al contesto del nido e della scuola dell’infanzia e per la costruzione di relazioni tra pari e con l’adulto, funzionali al benessere del bambino. L’osservazione viene tratteggiata anche nella sua potenzialità di strumento di prevenzione delle difficoltà di apprendimento in modo da mettere in condizione di arrivare ad un intervento precoce nella scuola dell’infanzia.
La terza parte del testo è finalizzata a delineare che cosa significa progettare nei contesti educativi; in particolare, ampio spazio è dedicato al gruppo di adulti come ambito di lavoro e di progettazione, e soprattutto, come spazio di pensiero progettuale e di contenimento emotivo. In tal senso progettare all’interno di contesti educativi significa prima di tutto assumersi la responsabilità di pensare ad un percorso che possa far crescere i bambini, pertanto si rende necessario che gli educatori e gli insegnanti si dotino di quelle competenze e di quegli strumenti che consentano loro di accompagnare lo sviluppo del bambino tenendo conto del contesto relazionale “famiglia-servizio educativo” in cui è coinvolto, all’interno del quale è possibile rilevare le risorse intercettabili.
Il volume è destinato a tutti i professionisti che a vario titolo operano all’interno dei servizi della prima infanzia, dagli educatori ai coordinatori pedagogici, dai dirigenti ai formatori, e a tutti coloro che sono interessati alle competenze sia tecniche che relazionali attraverso cui vive, cambia e si sviluppa un servizio alla prima infanzia.
Ada Cigala e Paola Corsano (a cura di), Bambini nei contesti educativi: osservare per progettare. Metodologie per un pensiero progettuale nei servizi per l’infanzia, Bergamo, Edizioni Junior, 2007.