Raccomandazione del Consiglio d'Europa Il tema affrontato dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa nella raccomandazione 1934 approvata il 5 ottobre 2010 è quello della violenza perpetrata su minori mentre si trovano all’interno di istituti preposti alla loro accoglienza. E ciò, a prescindere dal tipo di strutture di accoglienza: educative - pubbliche o private - residenze per l'infanzia, istituti che ospitano giovani che hanno commesso reati.
Infatti, come afferma l'Assemblea, tutti i minori, senza eccezioni, devono essere protetti dagli abusi quando si trovano all’interno di istituti; a questo fine, i singoli Stati dovranno agire con maggiore attenzione rafforzando la legislazione in materia e aumentando la vigilanza all’interno dei loro istituti. Il presupposto giuridico su cui poggia l’Assemblea per coinvolgere gli Stati in questa battaglia è, principalmente, l'articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo che obbliga gli Stati firmatari ad adottare "ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza fisica o mentale, lesioni o abusi, di abbandono o di negligenza, maltrattamento o sfruttamento, compresa la violenza sessuale". Ma, a questo proposito non deve essere dimenticato nemmeno l’appiglio offerto dalla Convenzione sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (STCE n° 201, Convenzione sottoscritta a Lanzarote sotto l’egida dello stesso Consiglio d’Europa) entrata in vigore il 1° luglio 2010, che contiene disposizioni chiare e complete in materia di abusi sui bambini. Infatti, questa convenzione stabilisce che quando ci siano "abusi da parte di qualcuno in posizione riconosciuta di fiducia, autorità o influenza nel bambino", gli Stati sono tenuti ad adottare le misure necessarie per giungere alla condanna degli autori e alla repressione di questi comportamenti. Infine, l'Assemblea indica come fondamento della raccomandazione in discorso anche la Raccomandazione (2005) 5 del Comitato dei Ministri sui diritti dei minori che vivono in istituti residenziali la quale riconosce "il diritto a condizioni di un trattamento umano e non degradante e un'educazione non violenta, inclusa la protezione contro le punizioni corporali e tutte le forme di abusi ". Forte di questi presupposti giuridici l’Assemblea raccomanda al Comitato dei Ministri di chiedere agli Stati membri di adottare una legislazione che vieti esplicitamente ogni forma di violenza contro i bambini, sia essa fisica o mentale. E ciò anche all’interno degli istituti di assistenza all'infanzia, nelle istituzioni educative pubbliche e private, negli istituti penitenziari o negli istituti o associazioni per il tempo libero. In particolare l’Assemblea chiede che sia criminalizzato ogni abuso intenzionale su un bambino da parte di una persona che si trovi in una posizione di fiducia, autorità o influenza rispetto al bambino stesso. In questi casi dovrà essere prevista la possibilità di esercitare l’azione penale di ufficio (senza la necessità che venga sporta denuncia) e i tempi di prescrizione per questi reati non dovranno iniziare a decorrere prima che la vittima abbia raggiunto la maggiore età. Sarà fondamentale ripensare anche i poteri e le responsabilità del personale educativo ed i requisiti minimi per la certificazione degli istituti di assistenza all'infanzia (come case di cura residenziali, pubblici e privati, strutture scolastiche, asili, ecc). Dovranno altresì essere messe fuori legge certe pratiche per quanto riguarda la punizione dei minori negli istituti che sono contrarie alla loro dignità ed ai loro diritti. Arriveremo, in questo modo, all’adozione di linee guida per la prevenzione degli abusi sui minori, che dovranno essere applicate da tutte le istituzioni ed al rafforzamento della supervisione esterna sugli istituti stessi. A ciò dovranno essere affiancati specifici programmi di formazione per tutti i professionisti e volontari che lavorano con bambini e adolescenti, per consentire loro di identificare potenziali abusi e di reagire in modo adeguato. Tali programmi, peraltro, sarebbero utili, e quindi raccomandabili, anche per la polizia, i procuratori ed i magistrati incaricati di seguire il maltrattamento dei bambini. L'Assemblea raccomanda inoltre che il Comitato dei Ministri inviti i governi e i parlamenti nazionali e qualsiasi altro ente pubblico o privato interessato, ad unirsi, sostenere e contribuire alla campagna del Consiglio d'Europa per fermare la violenza sessuale contro i bambini, che sarà lanciata il 29 e il 30 novembre 2010 a Roma. Tessa Onida
Altri commenti e descrizioni di norme sono disponibili nelle Rassegne giuridiche
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Parliamentary Assembly_1934.pdf | 39.48 KB |