Documentare le esperienze svolte nei servizi per la prima infanzia rappresenta sicuramente un fondamentale strumento di comunicazione bidirezionalmente orientato, verso l’esterno e verso l’interno. Se infatti, da una parte, la documentazione consente di far conoscere fuori il progetto pedagogico e il significato delle attività che il nido svolge, dall’altra essa si fa memoria per il gruppo di lavoro stesso, che viene così invitato a riflettere sui percorsi portati avanti. Da questo punto di vista, un testo come quello proposto da Mila Benati, Simona Crostoni e Francesca D’Alfonso assume un significato particolarmente importante nel suo presentarsi come testimonianza delle piccole-grandi esperienze vissute nei servizi per la prima infanzia del Comune di Modena. Si tratta di una narrazione a più voci di attività quotidiane, raccolte nei servizi dal 2002 al 2005 e riferite a tutti quei momenti di routine e di gioco che implicano cura dello spazio, dei tempi, dei gesti, delle relazioni. Quello che emerge è un insieme di “cronache del fare” legate insieme da un filo comune fatto di attenzione e ascolto da parte delle educatrici e del Coordinamento Pedagogico.
Il volume è stato suddiviso in aree tematiche, evitando quella schematizzazione per fasce d’età che poteva irrigidire la trattazione, per lasciare invece spazio a un utilizzo creativo delle proposte del testo da parte delle educatrici, le quali potranno poi adattare le attività ai reali gruppi di bambini che abitano i loro servizi. A questo proposito diventa sicuramente importante essere consapevoli del significato che il gioco riveste per i bambini piccoli, nonché del ruolo che l’educatrice assume nel contesto del nido. Ecco perché la prima parte del volume, costituita da due capitoli, è dedicata proprio a questi due argomenti, sottolineando la funzione di una programmazione che sia intenzionale e flessibile a un tempo, e il fondamentale ruolo dell’osservazione per conoscere chi abbiamo di fronte e modulare le nostre proposte calibrandole sulla realtà. In questo modo si offre al lettore una cornice teorica all’interno della quale collocare le suggestioni che emergono nella seconda parte del volume, la quale, nei suoi nove capitoli, affronta una serie di tematiche che caratterizzano le pratiche di vita al nido, a cominciare dalle routine e dal significato reale e simbolico che esse assumono, per trattare poi il tema dello spazio come luogo capace di rispondere al bisogno di esplorazione e rassicurazione dei bambini. A questo proposito vengono presentate interessanti esperienze da realizzare con la carta o attraverso il gioco euristico. Si passa quindi ad affrontare il tema della natura, delle stagioni e di tutti quegli elementi che colorano l’ambiente che ci circonda, per poi soffermarsi sul significato del movimento e di quei giochi motori capaci di metterci in relazione con noi stessi e con gli altri. Interessanti gli spunti offerti dal capitolo dedicato allo sviluppo dell’identità, che attraverso la memoria, la narrazione, il gioco, propone stimolanti suggerimenti orientati ad aiutare i bambini a trovarsi, conoscersi e conoscere. A questo proposito assume una fondamentale funzione anche il gioco simbolico, che stimola i bambini ad elaborare la realtà che li circonda in maniera creativa. Attività espressive, lettura e musica sono alcuni altri temi trattati nel volume, ognuno dei quali con una propria specifica funzione tesa all’incontro con sé, con gli altri, con il mondo.
Per la varietà dei temi proposti e per il suo orientamento operativo, questo volume si rivela dunque un prezioso strumento di lavoro per chi opera quotidianamente con bambini e famiglie, nonché un importante strumento di riflessione per chi dall’esterno orienta le pratiche tentando di trovare loro una matrice di senso comune.
Benati M., Cristoni S., D’Alfonso F. (a cura di), Con le mani, con il corpo, con la mente. Cronache del fare nei servizi 0-3 anni di Modena, Azzano San Paolo, Junior, 2008