I luoghi del crescere. Nidi e sezioni primavera: esperienze a confronto

Intorno agli anni Novanta, alcuni enti privati, che già gestivano la scuola dell’infanzia, hanno progettato le sezioni prematerne, che accolgono i bambini da 2 a 3 anni, con l’intento di soddisfare la crescente richiesta da parte delle famiglie di servizi rivolti alla fascia 0-3 anni. In Emilia-Romagna tali strutture intermedie sono diventate le sezioni primavera con la Legge Regionale del 10 gennaio 2000, n. 1, Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia, successivamente integrata dalla LR 8/2004 e da altre direttive (l’ultima è la LR 646/2005) che disciplinano i parametri strutturali richiesti per il funzionamento. Nei sopraccitati riferimenti normativi la sezione primavera è prevista come sezione di nido aggregata alla scuola dell’infanzia, infatti l’unica significativa differenza rispetto al funzionamento dell’asilo nido è il rapporto numerico adulto/bambino (1/10 essendo i bambini tutti divezzi): entrambi i servizi condividono l’intenzionalità educativa e la specificazione organizzativa rispetto ai temi fondamentali dell’accoglienza, delle routine, del gioco e delle attività formative.

Il coordinamento pedagogico della FISM di Bologna, con la consulenza del Dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università degli studi di Bologna, nel corso dell’anno 2005 ha attivato un percorso di ricerca con lo scopo di individuare le diverse modalità con cui due differenti tipologie di servizi, come il nido e la sezione primavera, segnano l’esperienza dei bambini: si è trattato di una ricerca-azione volta a monitorare la qualità dell’offerta formativa e delle scelte pedagogiche implicate, promuovendo da una parte la riflessione scientifica e dall’altra le buone pratiche educative. L’indagine, condotta da Lara Vannini, ha realizzato un percorso di raffronto tra le sezioni divezzi di quattro nidi comunali e le sezioni primavera di quattro scuole dell’infanzia a gestione privata, ponendosi come obiettivo principale la comparazione dei comportamenti infantili in relazione tra pari e tra questi e le educatrici all’interno di contesti diversi. La metodologia di ricerca utilizzata è stata l’osservazione partecipante, che si è basata essenzialmente sulla categoria dell’ascolto, della comunicazione, dell’osservazione e dell’azione rispetto al bambino, puntando particolare attenzione alle strategie sistematiche di continuità e transizione tra nidi e scuole dell’infanzia. Le osservazioni condotte hanno fatto emergere tre punti di riflessione. In primo luogo, è stato notato che la possibilità di interagire con bambini di diversa età determina un aumento di esperienze: il gruppo eterogeneo propone un ambiente relazionale più ricco, in grado di permettere l’espressione delle differenze individuali, delle potenzialità e delle competenze. Nella sezione primavera tutto ciò viene offerto in modo più continuativo rispetto al nido, in quanto il contesto è arricchito dalla presenza dei bambini più grandi della scuola dell’infanzia. In secondo luogo, in entrambi i contesti è emerso il primato delle comunicazioni verbali tra i bambini e tra questi e le educatrici a scapito di altri linguaggi non verbali, come per esempio quello oculo-manuale. In terzo luogo, si è alimentata la necessità di promuovere l’educazione all’ascolto e a una tranquilla e consueta conversazione, che spesso viene sopraffatta proprio dall’eccessivo linguaggio verbale.

Attraverso la sezione primavera si concretizza, dunque, l’incontro tra nido e scuola dell’infanzia: si tratta di una convivenza significativa capace di influenzare l’impostazione educativa e didattica del settore infanzia 0-6 anni, la formazione delle educatrici dei servizi 0-3 anni e delle insegnanti della scuola dell’infanzia e la scelta da parte delle famiglie in base ai propri bisogni.

 

Lara Vannini, I luoghi del crescere. Nidi e sezioni primavera: esperienze a confronto, introduzione di Milena Manini, Bologna, Dupress, c2008.

 

Tutte le proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza