Tra il 1997 ed il 2001, l’Institut Europèen pour le Développement del Potentialés de tous les Enfants (IEDPE), promuove e coordina due differenti progetti di ricerca-intervento nell’ambito del Programma Europeo Leonardo da Vinci aventi come oggetto la problematica del coordinamento e il ruolo di questo “nel sostegno e nel miglioramento della professionalità degli educatori dei servizi per l’infanzia”. La ricerca ha coinvolto cinque diversi paesi, ed il volume riporta alcuni elementi emersi dall’indagine svolta in Italia, Francia e Belgio.
In particolare, nel testo si può trovare una disamina rispetto all’emergenza della funzione di coordinamento all’interno della gestione comunale dei servizi per l’infanzia, anche a fronte di una progressiva proliferazione di questi, con particolare attenzione alla situazione italiana e francese. A partire da ciò viene così tratteggiato un profilo delle funzioni svolte dal coordinatore, che sono riconducibili a quattro diversi ambiti (gestione del personale negli aspetti relativi all’organizzazione del lavoro, gestione dell’utenza, gestione degli aspetti economali, sostegno professionale dell’attività degli educatori). Nel panorama italiano si distingue l’esperienza della regione Emilia-Romagna, che per prima in Italia si è dotata di un coordinamento pedagogico con la competenza sia di stimolare, sostenere, guidare e supervisionare il momento dell’elaborazione teorico-progettuale del piano educativo, sia di monitorare la concreta messa in atto del servizio, con particolare attenzione alla qualità dello stesso. L’aumento e la diversificazione dei servizi è avvenuto del resto anche in Francia, la quale si è trovata ad affrontare problematiche simili a quelle sopra tratteggiate.
La seconda parte del volume è invece dedicata ad approfondire la natura del ruolo e delle attività del coordinatore. A tal fine, sono in primo luogo presentati i risultati di una intervista, effettuata nei contesti di coordinamento del Centro e Nord Italia, che ha coinvolto 80 coordinatori mediante la tecnica del focus group. Tra i numerosi aspetti emersi, da sottolineare come, a fronte delle gratificazioni offerte da un ruolo sicuramente creativo e “chiave” rispetto all’erogazione del servizio, siano sperimentate da parte del coordinatore delle forti criticità relative ai diversi livelli di gestione (bambini, educatori, famiglia, committenza, questioni amministrative), criticità che producono come “effetto collaterale” l’impressione di “non avere mai tempo”. Altro aspetto interessante: il riconoscimento, da parte dei coordinatori intervistati, di come la crescita professionale degli educatori debba passare necessariamente attraverso una gestione “non direttiva” del ruolo stesso del coordinatore, gestione che lasci la possibilità alle diverse risorse di individuare le possibili soluzioni ai problemi. È evidente, del resto, come i due aspetti siano collegati, in quanto la gestione ottimale del tempo rende necessario un uso efficace dello strumento della delega. Da ciò ne deriva come, a livello di fabbisogno formativo, gli intervistati esplicitino la necessità di potenziare le proprie competenze nella gestione del gruppo e delle dinamiche ad esso connesse, riferendosi ad aspetti di gestione del proprio ruolo in relazione alle altre risorse umane. Il testo prosegue poi nel descrivere le esperienze svolte a Parigi e nel Belgio francese, utili per trarre ulteriori suggerimenti e suggestioni.
Il volume può rappresentare un utile strumento per quanti necessitino di un quadro che consenta loro di comprendere l’evoluzione del ruolo di coordinatore, la cornice normativa, gli aspetti critici e i relativi necessari sviluppi futuri, arricchendo la disamina con esempi tratti dal panorama europeo.
Tullia Musatti e Susanna Mayer (a cura di), Il coordinamento nei servizi educativi per l’infanzia. Una funzione emergente in Italia e in Europa, Azzano San Paolo, Junior, 2003.