regia di Joel e Ethan Coen
(Usa, 2010
Sinossi
Nell'America della seconda metà dell'Ottocento, la quattordicenne Mattie Ross è decisa ad assicurare alla giustizia il fuorilegge Tom Chaney che ha ucciso barbaramente suo padre. Per farlo chiede aiuto allo sceriffo federale (definizione aulica per il cacciatore di taglie) Cogburn, soprannominato “Il Grinta”, celebre per i suoi metodi spicci e per il suo fiuto imbattibile ma anche per la sua passione per il whisky. Dapprima riluttante, quando vede che la ragazza possiede una considerevole somma di denaro Cogburn accetta l'incarico offertogli ma decide di partire senza avvisarla. Mattie, però, è fermamente decisa a partecipare alla spedizione e, recuperato un cavallo, raggiunge lo sceriffo e lo costringe a portarla con sé. Ai due si unisce inizialmente anche il giovane LaBoeuf, un ranger del Texas che sta inseguendo Chaney per l'assassinio di un senatore dello stato, ma i due uomini sono in disaccordo su tutto e ben presto quest'ultimo decide di proseguire autonomamente. Chaney, nel frattempo, si è unito alla temibile banda di “Lucky” Ned Pepper. Proprio quando Cogburn ha deciso di rinunciare alla ricerca per la macanza di tracce fresche, Mattie si imbatte casualmente nel ricercato e viene rapita dalla banda; Cogburn e LaBoeuf uniscono le forze per salvare la ragazza e, negli scontri che seguono, Mattie uccide Chaney con un colpo di pistola poi cade in una buca e viene morsa da un serpente. In una eroica corsa contro il tempo Cogburn riesce a portare Mattie da un dottore salvandole la vita.
Presentazione critica. Il ruolo del minore e la sua rappresentazione
La dura legge del West
Mattie, la protagonista quattordicenne del film, nonostante la giovane età è incredibilmente decisa, volitiva, navigata e in grado di badare a sé stessa. La sua voce fuori campo, nell'introdurre la vicenda, pone subito alcuni punti fermi, sottolineando come chiunque commetta il male dovrà risponderne e subire una punizione. Il riferimento non può che essere alle pagine dell'Antico Testamento, nelle quali la legge dell'occhio per occhio è ampiamente espressa e applicata. La stessa legge, semplice, lineare, difficilmente opinabile, che tentava di regolamentare la selvaggia anarchia dell'America ottocentesca e che vediamo espressa in quella moltitudine di film che rientrano nel genere Western, il più classico tra i classici hollywoodiani.
Sin dal suo ingresso nella città e dai suoi primi gesti (il riconoscimento del cadavere del padre) la protagonista dimostra di possedere una non comune capacità di controllo su tutto ciò che la circonda e un'abilità gestionale strabiliante; accanto al corpo del genitore non esita a contrattare e contestare all'addetto delle pompe funebri il prezzo della preparazione della salma e della spedizione. Ha introiettato a tal punto la lezione della Bibbia che indica nella morte il momento di temporanea separazione tra corpo e anima, da non farsi nessuno scrupolo nemmeno a pernottare in mezzo ai cadaveri. Il fatto poi di assistere impassibile all'impiccagione di tre fuorilegge sulla pubblica piazza è un'ulteriore testimonianza di quanto Mattie creda nella supremazia della legge, nella sua infallibilità, ritenendola uno strumento divino in mano agli uomini. Il riferimento alla legge e agli avvocati finisce per diventare un tormentone in molti momenti del racconto: la minaccia di rivolgersi all'avvocato di famiglia le permette di ottenere una cifra considerevole dalla vendita di alcuni cavalli e il riferimento allo stesso, fantomatico, uomo di legge le consente di coinvolgere lo sceriffo federale e di ottenere la possibilità di partecipare alla spedizione. È infine la legge divina, unita all'urgenza della legittima difesa, ad armarle la mano nel momento in cui spara all'assassino di suo padre; non è un caso che, prima di premere il grilletto, inviti Chaney ad alzarsi in piedi, come se si trattasse della lettura di una sentenza in tribunale.
Mattie non è però, come potrebbe apparire da un'indagine superficiale, una ragazza cinica, spietata, indurita dalla vita, ma un'adolescente normale, forse solo un po' più intraprendente della media, che si trova per necessità (il fratello è troppo piccolo e la madre distrutta dal dolore, come ripete durante il film) a doversi occupare degli interessi di famiglia. Che poi tra questi interessi compaia anche il verificare di persona che un fuorilegge subisca un processo e un'esecuzione, non è altro che un evento accidentale imputabile all'epoca. Velatamente il film suggerisce l'instaurarsi di alcune dinamiche familiari all'interno dello stravagante gruppo che partecipa alla spedizione; del resto è Mattie stessa ad accostare il viaggio alla ricerca del fuorilegge con le avventurose gite compiute insieme al padre e al fratellino, tanto che tenta di allietare le serate attorno al fuoco con racconti, favole e drammatizzazioni. Così il vecchio Cogburn assume il ruolo di padre, dapprima inadeguato poi devoto fino all'estremo tentativo di salvare la vita della protagonista; mentre il giovane LaBoeuf, più che un fratello maggiore, è evidentemente bersaglio di una cotta adolescenziale e quindi, inevitabilmente, vittima di battute acide e taglienti secondo la suprema legge del “chi disprezza, compra”.
Il film si conclude con una coda, piuttosto superflua, che mostra Mattie ormai adulta, priva di un braccio a causa della puntura del serpente, e con l'immutabile severità dell'espressione e dell'abbigliamento. La donna si aggira alla ricerca di Cogburn che pare essersi unito ad un circo western, ma raggiunge la compagnia qualche giorno dopo la morte del vecchio sceriffo. Impassibile apprende la notizia del decesso e avvia le pratiche per farsi spedire la salma e dargli adeguata e onorata sepoltura sulla sua proprietà. Anche questo è previsto dalla legge: che i giusti dormano il sonno dei giusti.
Riferimenti ad altre pellicole
Il cinema Western è caratterizzato dalla presenza fissa di temi che, nel corso dei decenni, ha visto scarsi aggiornamenti, in particolare, è il caso di Il Grinta, quando si tratta di remake. Il bene e il male, lo scontro tra legge e fuorilegge, il rapporto padre-figlio, il sacro vincolo della vendetta, la giustizia che uccide l'ingiustizia all'ombra delle pagine della Bibbia, sono temi ricorrenti e fondanti. Il primo riferimento non può che essere all'illustre precedente Il Grinta di Henry Hathaway, in cui il personaggio di Cogburn ha il volto di un John Wayne ormai anziano e che, per quell'interpretazione, conquistò il premio Oscar come miglior attore; evidentemente nel 1969, anno di produzione del primo film, la figura proto-femministica di Mattie Ross era ancora più inedita. Altro precedente illustre è Quel treno per Yuma di Delmer Daves (1957), poi riproposto da James Mangold nel 2007, in cui il protagonista adolescente compie un viaggio di formazione in compagnia del padre per assicurare un fuorilegge alla giustizia.
Spunti didattici
Pur nella cornice western, piuttosto lontana dalla nostra quotidianità, il film affronta in modo specifico il tema della crescita, del cambiamento, dell'evoluzione e della formazione del carattere di un'adolescente. Se può riuscire difficile o poco interessante, quindi, affrontare il tema della vendetta, ci si può concentrare sul percorso psicologico della protagonista, sulle sue pulsioni interiori, sulle sue fragilità e sui suoi punti di forza. Il personaggio di Mattie è, per certi versi, estremo, ma questo è dovuto alle condizioni estreme dell'epoca nella quale si trova a vivere. Ciò non esclude che gli adolescenti si possano identificare in lei o comunque tentare di confrontarsi con le sue scelte.
Altro argomento molto presente è il tema della giustizia, che può essere analizzato in sé stesso o messo a confronto con i meccanismi e i principi etici e morali della giustizia moderna, e che può essere messo in relazione anche con le sue radici bibliche.
Infine la presenza, inedita, di un personaggio femminile così forte in un genere cinematografico tipicamente maschile, quando non addirittura maschilista, può essere lo spunto per un'analisi sui ruoli assegnati ai generi.
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