Comunicazione della Commissione europea Le comunicazioni sono lo strumento giuridico che, caratterizzandosi per non avere forme e contenuti vincolanti (tanto da essere oggetto di diversi tentativi di classificazione), è spesso utilizzato dalla Commissione per interloquire su temi di interesse generale con le altre istituzioni dell'Unione. In particolare, la Comunicazione COM(2011) 60* - appartiene alla categoria delle comunicazioni che sono finalizzate ad alimentare il dialogo su materie sulle quali l'Unione si prepara ad adottare veri e propri atti normativi e, quindi, ad anticipare agli Stati e agli operatori le situazioni giuridiche dove l'UE si appresta ad intervenire. È in questo senso che deve essere letta l'importanza della Comunicazione in oggetto. Con la stessa, infatti, la Commissione rendendo pubblico il programma in materia di diritti dei minori spinge, di fatto, gli Stati membri - i quali, peraltro, hanno tutti e ventisette ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo - a costruire, ognuno nel proprio Stato, un sistema normativo comune in questo settore. Del resto, la promozione e la tutela dei diritti dei minori - obiettivo del Programma contenuto nella Comunicazione - è anche un obiettivo fondamentale dell'Unione sancito nel trattato di Lisbona che, pur rinunciando a trasferire il materiale elenco dei diritti fondamentali nel testo del Trattato è pervenuto al riconoscimento dei diritti sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea attraverso l'attribuzione alla stessa del medesimo valore giuridico (cioè vincolante) dei Trattati (art. 6, par. 1 TUE). Infatti, nel 2000 quando fu solennemente proclamata a Nizza la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea non aveva effetto giuridico vincolante e, quindi, non poteva consentire alla Corte di giustizia dell'Unione europea di intervenire sugli atti legislativi che si fossero posti in contrasto con i diritti fondamentali garantiti dalla stessa. Passando più specificatamente all'analisi del testo della comunicazione deve essere ricordato, preliminarmente, quanto proclamato dall'art. 24 della Carta dell'Unione europea che è un'autentica stella polare a cui devono ispirarsi gli Stati quando adottano norme in tema di minori: l'interesse superiore del minore deve sempre essere considerato prevalente. È infatti partendo da questa affermazione che devono essere intese le undici misure ed azioni delineate in questo documento dalla Commissione le quali vanno, chiaramente, a chiedere delle modifiche di ordine giuridico alle autorità competenti dei singoli paesi dell'UE. In particolare, nel programma in cui l'Unione si fa promotore e garante del rispetto delle disposizioni della Carta UE e della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, si prevedono una concreta serie di interventi in settori in cui l'Unione può realmente essere portatrice di un valore aggiunto. Tali settori sono: quello di una giustizia a misura di minore, della protezione dei minori in situazioni di vulnerabilità, del contrasto della violenza sui minori, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Inoltre, sempre con lo stesso fine, la Commissione ha predisposto degli orientamenti operativi per i suoi servizi affinché esaminino l'impatto delle singole iniziative sui diritti fondamentali, inclusi, ovviamente, i diritti dei minori. Tali orientamenti operativi, infatti, riguardano tutte le questioni affrontate nella "check-list diritti fondamentali" cui fa riferimento la strategia per un'attuazione effettiva della Carta. Le azioni previste dalla Comunicazione, che la Commissione si impegna a promuovere, sono: 1) adottare entro il 2011 una proposta di direttiva sui diritti delle vittime che innalzi il livello di protezione delle vittime vulnerabili, tra cui i minori; 2) presentare nel 2012 una proposta di direttiva in materia di garanzie speciali per i minori indagati o imputati vulnerabili; 3) rivedere entro il 2013 la normativa UE che agevola il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di responsabilità genitoriale, in modo da garantire che le stesse siano riconosciute ed eseguite quanto prima nell'interesse dei figli, eventualmente stabilendo norme minime comuni; 4) favorire l'uso delle direttive del Consiglio d'Europa del 17 novembre 2010 su una giustizia a misura dei bambini, e integrandole nei futuri strumenti giuridici del settore della giustizia civile e penale; 5) sostenere e incoraggiare l'attività di formazione per giudici e altri professionisti a livello europeo sui modi per favorire una partecipazione ottimale dei minori al sistema giudiziario; 6) promuovere lo scambio di buone pratiche e una migliore formazione rivolta a tutori, autorità pubbliche e a quanti operano a stretto contatto con i minori non accompagnati per gli anni 2011-2014; 7) prestare particolare attenzione ai minori nell'ambito del quadro europeo per le strategie nazionali di integrazione dei Rom, che sarà adottato nella primavera 2011, e promuovere soprattutto un uso più efficiente dei Fondi strutturali per favorire l'integrazione dei Rom; 8) incoraggiare e sostenere fermamente tutti gli Stati membri affinché provvedano ad attivare quanto prima la linea di assistenza telefonica diretta 116 000 per minori scomparsi e i meccanismi di allarme per i minori; 9) aiutare gli Stati membri e le altre parti interessate a potenziare la prevenzione, a rendere i minori più responsabili e partecipi per poter beneficiare al massimo delle tecnologie on line, e a contrastare il cyberbullismo, l'esposizione a contenuti dannosi e altri rischi connessi alla navigazione in rete, e la cooperazione con l'industria incentrata sulle iniziative di autoregolamentazione (2009-2014); 10) l'Unione continuerà ad attuare gli orientamenti dell'Ue in materia di promozione e tutela dei diritti del bambino del 2007 improntati alla lotta contro tutte le forme di violenza sui minori e procederà a valutarne l'attuazione. Inoltre attuerà gli orientamenti dell'Unione europea sui bambini e i conflitti armati basandosi sulla strategia di attuazione rivista nel 2010; 11) infine, nel 2011 la Commissione aprirà su "Europa" uno sportello unico per facilitare la comunicazione con bambini e ragazzi di tutte le età e di informarli circa i loro diritti. Tessa Onida ________________________________________ * Commissione europea, Comunicazione del 15 febbraio 2011, COM(2011) 60, Programma UE per i diritti dei minori.
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