di Bruno Dumont
(Francia, 1997)
Sinossi
Freddy ha sedici anni e vive a Bailleul, un paesino nel nord della Francia. Fidanzato con Marie, conduce un’esistenza sbandata in compagnia dei suoi amici disoccupati e privi di forti motivazioni esistenziali. La compagnia di Freddy prende di mira Kader, un giovane arabo che vive nel paese con la sua famiglia. Stanca delle bravate di Freddy, Marie decide di lasciarlo e di accettare la delicata corte di Kader. Cieco per la rabbia, Freddy, insieme ai suoi sfaccendati amici raggiunge il ragazzo in campagna e lo uccide colpendolo ripetutamente.
Analisi
Dumont, con il suo stile oggettivo e distaccato, tratteggia una provincia come tante altre seguendo in paesaggi fissi e apparentemente immutabili le vicende di Freddy e dei suoi amici in un crescendo di squallore esistenziale, evidenziandone la mancanza di aspirazioni, il tedio e la violenza cieca ed esasperata. All’interno dell’azzeramento delle speranze e delle prospettive mostrato da Freddy e dalla sua demotivata compagnia, si affianca l’ipotesi del conflitto con il “diverso”. Il “diverso” in questo caso è Kader, giovane arabo beffeggiato e insultato per semplice noia quotidiana: Kader, così come la ragazza corpulenta umiliata per il suo peso eccessivo, è il pretesto per la banda di sfaccendati capeggiata da Freddy per una situazione nuova, in qualche modo eccitante, che li sottragga per un attimo al torpore vuoto e insapore di un’esistenza sempre tristemente uguale a se stessa (la madre accusa Freddy di vivere una perenne domenica). Kader è semmai diverso dalla banda di fannulloni, e da Freddy in particolare, per i modi, per le sue convinzioni e per il rispetto che dimostra: egli, infatti, si è invaghito di Marie, ma contrariamente a quello che si aspetta la ragazza (che lo aggredisce proponendogli il suo sesso come se fosse una sorta di liberazione dall’esasperata corte portata avanti dal giovane arabo), Kader ha per lei un sentimento puro, delicato, sicuramente tenero se confrontato alla rudezza meccanica con la quale Freddy si congiunge sessualmente con Marie. Kader, il “diverso”, si trasforma quindi nello specchio riflettente di un’umanità alla deriva, senza alcuna speranza per il futuro, pronta ad annullarsi in corse in moto che non portano da nessuna parte. Il giovane arabo deve quindi essere necessariamente cancellato perché si mostra in qualità di elemento che indirettamente condanna la vacuità di una vita non vissuta: solo la morte violenta di Kader può illudere circa l’immutabilità di un universo chiuso in se stesso come quello in cui vivono Freddy e i suoi amici. Ma in realtà Kader si trasforma nella vittima sacrificale di un mondo che non può più salvarsi nemmeno attraverso un ipotetico tentativo di pentimento o di riscatto da una vita completamente sbagliata.