Il Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socioeducativi per la prima infanzia è un intervento per la creazione di un sistema territoriale che incrementa i servizi esistenti, avvia il processo di definizione dei livelli essenziali e rilancia una stagione di collaborazione tra le istituzioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni per la concreta attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine. Tra gli obiettivi è prevista anche l’attenuazione del forte squilibrio tra il Nord e il Sud del paese e una complessiva crescita del sistema nazionale verso standard europei, in vista del raggiungimento, entro il 2010, dell’obiettivo della copertura territoriale del 33 % fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000. Il Piano straordinario, varato con la finanziaria 2007, prevede un finanziamento statale nel triennio 2007-2009 pari a 446 milioni di euro per l’incremento dei posti disponibili nei servizi per i bambini da zero a tre anni, a cui si aggiungono circa 281 milioni di cofinanziamento locale, per un totale di 727 milioni di euro stanziati. Le risorse messe a disposizione per il Piano dovrebbero garantire la realizzazione di oltre 40 mila nuovi posti nel sistema integrato dei servizi socioeducativi per la prima infanzia, in aggiunta ai 188 mila posti attuali, e di oltre 20 mila posti per le nuove “sezioni primavera” (rivolte a bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni). In seguito a convenzione con il Dipartimento per le politiche della famiglia e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, attraverso la somministrazione di una scheda semestrale alle Regioni, provvede a monitorare: - l’aggiornamento della normativa di riferimento; - l’evoluzione delle tipologie di servizi esistenti nelle singole Regioni; - le linee strategiche della programmazione di Regioni e Province autonome nell’utilizzo dei finanziamenti del Piano; - la rilevazione quantitativa della rete dei servizi esistenti e nuovi. Nel 2008 si è compiuto un monitoraggio pilota che ha restituito una fotografia dei primi risultati del Piano straordinario con forti chiaroscuri. Il primo rapporto ha permesso un’attenta valutazione degli strumenti di monitoraggio e, unitamente alle Regioni e alle Province autonome, si è proceduto a una rivisitazione della scheda utilizzata per il primo anno, per renderla più efficace e funzionale alle finalità dello stesso. Operazione non facile se si tiene presente la diversità normativa, organizzativa, di denominazioni delle varie tipologie dei servizi socio-educativi e di modalità di raccolta dei flussi informativi regionali. Infatti solo poche Regioni hanno consolidato nel tempo modalità di raccolta dati e flussi informativi periodici sui servizi socioeducativi per l’infanzia. Al rapporto pilota ha fatto seguito la pubblicazione del monitoraggio al 31 dicembre 2008. La tappa successiva sarà segnata da un terzo rapporto che analizzerà i risultati del monitoraggio al 30 giugno 2009.