Nella rete dei servizi per l'infanzia. Tra nidi e nuove tipologie

La scomparsa di una collega può dar vita a una serie di celebrazioni, ma l’eredità del suo pensiero e della sua azione vive nel tempo se chi continua il cammino sulla terra lo rielabora e lo rivisita per farne terreno di confronto e di stimolo. Da tale motivazione nasce lo studio e la riflessione intorno ai servizi per l’infanzia in Emilia Romagna, a partire dall’origine, quando tali servizi nacquero con un carattere fortemente sperimentale, diventando un vero e proprio laboratorio culturale e pedagogico in cui si confrontavano quei modelli operativi che via via si venivano a concretizzare in nuove strutture e nuovi modelli gestionali e organizzativi. Fin dall’inizio si è posta la necessità sia sul piano culturale che operativo, di far convivere nella pratica dei servizi, sia la dimensione sociale che quella educativa per poter garantire un intervento di qualità anche verso i bambini più piccoli. Coniugare i bisogni dei genitori con le esigenze di crescita dei bambini non è stato semplice. Ciò ha comportato una diversificazione degli interventi e la costruzione di una rete di servizi per la quale è stato necessario creare forme di dialogo e di raccordo interistituzionale, dando origine a un lavoro tanto delicato, quanto utile, di scambio, di coordinamento, di connessione verso la realizzazione di un sistema integrato di servizi per l’infanzia. La realizzazione di servizi e di nuovi strumenti di strategie differenziate, trova la sua matrice teorica nel panorama della “pedagogia popolare”. Questo orizzonte culturale e pedagogico richiama in primo piano alcune linee di analisi che permettono di integrare la flessibilità e il bisogno di individualizzare le nuove tipologie di servizi che hanno un alto rischio di privatizzazione, con le esigenze di democratizzazione e cittadinanza che emergono in modo sempre più irruente. Vi è bisogno di un progetto di continuità educativa dei servizi all’infanzia, continuità che non si esaurisce solo sul piano verticale integrando i diversi livelli, ma che richiama un itinerario che veda alla fine una forte coesione delle diverse istituzioni educative. Un percorso che ha come meta la reale integrazione dei servizi e la loro messa in rete e che è stato caratterizzato da forti scelte innovative e da plurime sperimentazioni di tipologie di intervento. Insieme al più tradizionale nido d’infanzia, infatti, trovarono spazio esperienze quali centri per bambini e genitori, che combinavano la cura per il bambino con il sostegno alla genitorialità, nella convinzione che diventare genitori è anche un percorso di apprendimento sociale. Un tale tipo di intervento ha avuto bisogno di mettere a punto strategie e professionalità per rendere più solida ed efficace la comunicazione e l’integrazione delle differenti risorse operanti a diverso titolo sul territorio per promuovere la crescita e l’educazione dei bambini. Tra gli strumenti che hanno caratterizzato l’evoluzione dei servizi troviamo il coordinamento pedagogico, la documentazione delle esperienzee il confronto con le realtà straniere. Il coordinamento pedagogico è stato introdotto intorno agli anni Settanta a sostegno della visione collegiale del lavoro educativo e di cura per l’infanzia e la storia della professionalità di queste figure si intreccia con i cambiamenti intercorsi negli ultimi decenni sul piano delle politiche nazionali e regionali in materia di servizi, ponendo l’accento ora sulle loro competenze pedagogiche ora su quelle organizzative e gestionali, ora amministrative e politiche. Non meno importante risulta essere la storia e le metodologie della documentazione delle esperienze, sia come memoria e monitoraggio dei percorsi sia come strumento di riflessione e di scambio tra tutti gli operatori. A questo si associa il confronto con le altre realtà europee che permettono uno sviluppo e un arricchimento delle conoscenze e delle esperienze.

 

Lucia Balduzzi (a cura di), Nella rete dei servizi per l'infanzia. Tra nidi e nuove tipologie: ricordando Simonetta Andreoli, Bologna, CUEB, c2006.

 

Tutte le proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza