Prospettive di qualità al nido: il ruolo del coordinatore educativo

In una società che cambia parlare di servizi per l’infanzia significa principalmente pensare al nido, perché esso è il cuore e il motore del sistema di questi servizi, essendo quello che dà una risposta più integrata ai bisogni delle famiglie e che copre una maggiore porzione di utenza. Progettare servizi in grado di rispondere alle esigenze del bambino significa tenere di conto anche dei cambiamenti che sono avvenuti nel tempo rispetto alla richiesta da parte delle famiglie. Oggi l’intervento dell’educatore cambia di segno, diventa più complesso, così come altrettanto complessa diventa la progettualità pedagogica che il gruppo educativo del nido esprime. Proprio per questo assume un ruolo nuovo anche il coordinamento pedagogico, che potrebbe essere definito il “gestore del cambiamento”, strumento di progettazione pedagogica, di organizzazione, di gestione e di verifica dell’esperienza dei nidi e dei servizi per la prima infanzia integrativi e complementari a essi. Tale figura ha una pluralità di ambiti di intervento che la rendono estremamente importante e significativa ai fini della qualità dei servizi. Particolare rilevanza assume la leadership esercitata, la modalità di relazionarsi con i diversi sistemi con cui entra in contatto e con gli operatori che agiscono nel proprio sistema di lavoro. Proprio la relazione con le figure di sistema è al centro delle sue competenze, anche perché deve essere in grado di dare continuità a quel processo di cambiamento ormai in atto da tempo della figura dell’educatrice. Oggi l’educatrice ha assunto un valore fondamentale nella crescita globale del bambino e ha sviluppato una serie di conoscenze e competenze che ne caratterizzano una professionalità sempre più complessa e articolata. La figura dell’educatrice si caratterizza anzitutto per il suo fare della relazione con l’altro, sia esso bambino, genitore o collega che sia, il centro del suo agire e la sua funzione educativa sta proprio nel porre centralità e attenzione alla qualità di questa relazione. Costruire una relazione significativa, in grado di dare vita al cambiamento del soggetto nella direzione del suo benessere e dello sviluppo dei suoi potenziali cognitivi ed emotivi è un compito inderogabile per l’educatrice del nido.

Sappiamo ormai molto bene quanto siano importanti i vissuti zero-tre anni dove ogni esperienza relazionale diventa un evento per la costruzione della personalità, consapevolezza che chiede al singolo educatore e al contesto del servizio del suo insieme, attenzioni pedagogiche specifiche e interventi di alta professionalità. Questo tipo di lavoro tra soggetto e sistema, richiede oltre alla formazione degli operatori, anche e soprattutto una buona qualità di progettazione dei servizi. Progettare un servizio di qualità significa prima di tutto avere un pensiero progettuale intentendo con ciò una modalità di pensiero che ci accompagna in ogni momento, in ogni relazione a livello lavorativo, sia con i genitori, con i bambini e con i colleghi, sia con il gruppo di coordinamento. Ci vuole curiosità, capacità di porsi le domande, osservare la realtà come agisce intorno a queste domande, rendersi conto di avere delle conoscenze da dover sempre integrare e aprirsi alle nuove altre possibili risposte, porsi degli obiettivi e ipotizzare percorsi diversi per giungere alle medesime soluzioni e infine verificare il percorso realizzato. L’educatore deve progettare a partire dal contesto, ovvero deve essere in grado di progettare stando nella relazione, tenendo di conto del valore che ogni parte del contesto ha e tale progettazione deve partire dal dare senso alla quotidianità, ai gesti e ai segni di tutti i giorni. Attraverso i momenti di routine la relazione educativa diviene ambito di conoscenza che parte dal singolare, dal riconoscimento e costruzione della familiarità tra due individualità e si apre progressivamente verso il plurale, verso gli altri, verso il contesto, gli spazi, gli oggetti.

 

Nice Terzi e Coordinamento educativo centrale nidi (a cura di), Prospettive di qualità al nido. Il ruolo del coordinatore educativo, Azzano San Paolo, Junior, 2006.

 

Tutte le proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza