I nidi d’infanzia sono nati con la legge 6 dicembre 1971, n. 1044, che li istituisce affidandone la regolamentazione alle Regioni e la gestione ai Comuni. Da quella data ogni Regione ha affrontato in modo autonomo e peculiare il problema: alcune hanno investito consistenti risorse, altre si sono impegnate meno su questo fronte. Questa è una delle ragioni che spiega la distribuzione non omogenea dei servizi sul nostro territorio: alcune province, infatti, offrono fino al 20-25% dei posti rispetto all’universo dei nati, altre, invece, non riescono a superare la soglia del 5%.
Volendo tracciare un bilancio di questi 35 anni di lavoro nell’ambito dei servizi per la prima infanzia, è possibile constatare una soddisfazione da parte dell’utenza riguardo alla qualità dei servizi, nonché considerare che gli esperti, le istituzioni e gli enti stranieri hanno usato i servizi educativi italiani come modello da applicare nei propri Paesi. D’altro canto è necessario osservare come le liste d’attesa continuino a essere lunghe, la domanda supera quella che è l’offerta. Sarebbe dunque necessario aprire nuovi nidi, soprattutto nelle realtà più fortemente industrializzate, ma le risorse economiche necessarie non sempre riescono a essere disponibili per le pubbliche amministrazioni. È in ragione di ciò che negli ultimi anni si sono sviluppate sempre di più le offerte alternative al servizio pubblico, quali asili nido e servizi per la primissima infanzia gestiti da enti privati.
A fronte di questo scenario l’autore ripercorrere l’identità del nido, così come dei servizi a esso collaterali, dalla loro nascita al momento di forte movimento che oggi li caratterizza.
Il volume è articolato in tre parti, con la prima sono affrontati e sviluppati gli aspetti connessi con la qualità organizzativa e pedagogica interna, con la seconda si intende mettere a fuoco il nido d’infanzia come sistema formativo, con la terza parte si affrontano il tema della sicurezza e il rapporto fra pubblico e privato.
Entrando nel merito di quanto trattato, il tema della qualità non si limita alla customer satisfaction, infatti pone una distinzione tra la qualità come soddisfazione piena e completa degli utenti – ovvero la “qualità percepita” – e la “qualità partecipata”, ossia la qualità data dalla partecipazione democratica di gruppi diversi alla sperimentazione di pratiche di cura dei bambini e delle bambine.
Per quanto riguarda il nido come sistema formativo sono evidenziati aspetti tra loro diversificati, tra i quali emerge che la qualità gestionale e organizzativa deve necessariamente essere accompagnata da una qualità pedagogica, quindi è necessario un impegno ad accompagnare lo sviluppo del bambino sul piano cognitivo e sociale. In questa prospettiva risulta centrale la “qualità curricolare” per il nido d’infanzia, ponendo attenzione ai nodi metodologici in relazione allo sviluppo delle competenze, delle conoscenze e delle esperienze. In particolare vengono sviluppati tre ambiti fondamentali dell’azione educativa: l’educazione percettiva e motoria; l’educazione comunicativa e linguistica; l’educazione della mente.
Il tema della sicurezza viene affrontato presentando i fondamenti legislativi di riferimento e proponendo modalità e strumenti per la valutazione dei rischi. Attenzione particolare viene posta alla ristorazione e alla gestione delle emergenze, nonché alla sicurezza in relazione al gioco e al giocattolo.
Per ciò che concerne il rapporto tra pubblico e privato viene messo in luce come gli indirizzi politico-amministrativi in materia di realizzazione e gestione degli asili nido e dei servizi per l’infanzia siano protagonisti di transizioni e cambiamenti profondi. Partendo dall’analisi del principio della sussidiarietà viene posta particolare attenzione alla realizzazione e gestione dei nidi d’infanzia in convenzione, andando a illustrare i processi che caratterizzano una gara e le modalità di espletamento.
Battista Quinto Borghi (a cura di), Star bene al nido d'infanzia. Strumenti per la gestione organizzativa ed educativa dell'asilo nido, Azzano San Paolo, Junior, 2006.