Il percorso tematico che esce online sul nuovo Supplemento alla Rassegna bibliografica 3/2016 affronta il tema del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai 6 anni.
Arianna Pucci, pedagogista, offre un percorso di lettura di approfondimento sull’argomento.
L’importanza di investire sui servizi per l’infanzia quali pratiche fondamentali per uno sviluppo equilibrato dei bambini in grado di favorire l’apprendimento permanente per tutta la vita e contrastare le situazioni di diseguaglianza sociale o di emarginazione è ribadita sempre più spesso nei documenti di ambito internazionale. L’educazione a partire dalla nascita viene, inoltre, considerata come uno strumento per perseguire ulteriori obiettivi ritenuti prioritari (economici, occupazionali, di contrasto alla povertà, di conciliazione vita-lavoro...). A partire da queste premesse, l’autrice ribadisce come la diffusione dei servizi educativi per la prima infanzia dovrebbe rappresentare prima di tutto un «misuratore diretto e centrale del fatto che una comunità sociale riconosca pieno diritto di cittadinanza ai bambini, mentre la tuttora scarsa e diseguale diffusione dei servizi sia in Italia che mediamente in Europa […] rappresenta un elemento di difetto». Il contributo ripercorre le tappe salienti dello sviluppo dei servizi educativi 0-3 e della scuola dell’infanzia in Italia fino al recente iter di aggiornamento normativo (approvazione dei decreti attuativi della legge 107/2015, cosiddetta legge sulla “buona scuola”) con una prospettiva storica che fa emergere i cambiamenti delle politiche educative fino ai giorni nostri. Ampio risalto viene dato al tema della qualità (con un focus dedicato alle politiche europee a supporto della qualità e uno specifico sul Tuscan approach) e a quello dell’accessibilità. Ad arricchire il percorso, un’esaustiva raccolta normativa di ambito nazionale (1968-2017) con collegamenti ipertestuali ai testi di legge e una vasta bibliografia ragionata.
Il percorso filmografico, partendo dal riconoscimento dell’importanza delle immagini e delle rappresentazioni audiovisive nelle interazioni con il mondo che ci circonda, propone una panoramica sintetica e ragionata sugli interventi condotti nel nostro Paese dai servizi educativi in ambito di promozione cinematografica indirizzata ai bambini, al fine di narrare una serie di buone pratiche e azioni positive. L’esempio più importante tra le manifestazioni cinematografiche realizzate o sostenute dai servizi è il Sottodiciotto Film Festival & Campus di Torino – scrive Marco Dalla Gassa –, finanziato prevalentemente dai Servizi educativi del Comune di Torino. Nato nel 2000 per dare visibilità ai prodotti audiovisivi realizzati dagli under 18, col tempo ha ampliato la propria offerta con proiezioni pensate dai primissimi anni fino alla giovinezza. «Al di là delle singole proposte cinematografiche, quel che resta indicativo di questo tipo di proposta culturale è l’idea che la sala possa diventare o ritornare a essere un luogo di crescita, socialità e dialogo intergenerazionale, dove bambini, ragazzi, ma anche genitori e cinefili possono condividere gli stessi spazi e la visione degli stessi film». Accanto ai festival cinematografici nel contributo si fa cenno ad altri luoghi informali (laboratori creativi, progetti di educativa territoriale, doposcuola…) dove si producono piccoli film con il sostegno degli enti locali e che, tra le varie tematiche, affrontano temi sensibili come il bullismo, l’emarginazione, l’inclusione sociale. Infine, si esemplificano altre esperienze condotte in maniera più strutturata, nell’ottica di gestire il complesso rapporto tra la prima infanzia e i media contemporanei, come il progetto di educazione all’immagine Schermi e Lavagne della Cineteca di Bologna realizzato in collaborazione con il corso di studio in Scienze della formazione dell’Università di Bologna.
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