Nel mondo 166 milioni di bambini sotto i cinque anni – uno su quattro - non sono stati registrati alla nascita. Dal nuovo rapporto dell’Unicef Birth Registration for Every Child by 2030: Are we on track? emerge che, nonostante i progressi raggiunti in questo campo, c’è ancora molta strada da fare per garantire a ogni bambino il diritto ad avere un nome, una nazionalità e un’identità legale.
Secondo il rapporto, negli ultimi dieci anni la percentuale di bambini sotto i cinque anni regolarmente registrati all’anagrafe nazionale è aumentata di circa il 20%, passando dal 63% al 75%. I progressi globali sono stati realizzati principalmente nell’Asia meridionale, soprattutto in Bangladesh, India e Nepal.
A fronte di questi traguardi, la maggior parte dei Paesi dell’Africa subsahariana risulta indietro rispetto al resto del mondo: Etiopia (3%), Zambia (11%) e Ciad (12%) hanno i tassi di registrazione alla nascita più bassi al mondo.
«Lo studio – si legge nella presentazione - sottolinea che circa un terzo degli Stati deve urgentemente accelerare i propri progressi se vogliamo raggiungere il traguardo di garantire un’identità legale a tutti i bambini del pianeta entro il 2030, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (nello specifico, il n. 16)».
Le barriere per la registrazione alla nascita vanno dalla scarsa conoscenza delle famiglie su come si registra un neonato al costo elevato dell’iscrizione anagrafica o dell’ottenimento di un certificato, dalle spese aggiuntive per una registrazione tardiva alle lunghe distanze da percorrere per raggiungere l’ufficio di registrazione più vicino.
Nel rapporto, che analizza i dati di 174 Stati, l’Unicef chiede di intraprendere cinque azioni per proteggere tutti i bambini: fornire a ogni neonato il certificato alla nascita; dare a tutti i genitori maggiori possibilità, a prescindere dal genere, per registrare la nascita di un bambino; collegare la registrazione alla nascita ad altri sistemi per facilitare i diritti di ogni minorenne alla salute, alla protezione sociale e all’istruzione; investire in soluzioni tecnologiche sicure e innovative per facilitare la registrazione; coinvolgere le comunità per chiedere la registrazione alla nascita di ogni bambino.