Continuano a diminuire le nascite nel nostro Paese: nel 2018 si contano 439.747 bambini iscritti all’anagrafe, oltre 18 mila in meno rispetto all’anno precedente e quasi 140 mila in meno nel confronto con il 2008. È quanto emerge dal report dell’Istat Natalità e fecondità della popolazione residente. Anno 2018.
Secondo i dati Istat, nell’arco degli ultimi dieci anni le nascite sono diminuite di 136.912 unità, quasi un quarto (il 24% in meno) rispetto al 2008. «Questa diminuzione – si legge nel report - è attribuibile esclusivamente alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (343.169 nel 2018, quasi 140 mila in meno nell’ultimo decennio). Si tratta di un fenomeno di rilievo, in parte dovuto agli effetti “strutturali” indotti dalle significative modificazioni della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra 15 e 49 anni. In questa fascia di popolazione, le donne italiane sono sempre meno numerose: da un lato, le cosiddette baby-boomers (ovvero le donne nate tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta) stanno uscendo dalla fase riproduttiva (o si stanno avviando a concluderla); dall’altro, le generazioni più giovani sono sempre meno consistenti. Queste ultime scontano, infatti, l’effetto del cosiddetto baby-bust, ovvero la fase di forte calo della fecondità del ventennio 1976-1995, che ha portato al minimo storico di 1,19 figli per donna nel 1995».
Il calo delle nascite si ripercuote soprattutto sui primi figli, che si riducono a 204.883, 79 mila in meno rispetto al 2008. La forte contrazione dei primi figli interessa tutte le aree del Paese, ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, che al contrario presenta un aumento (+4,9%).
In diminuzione anche i nati con almeno un genitore straniero, che, con 96.578 unità, costituiscono il 22% del totale dei nati e registrano una riduzione di oltre 2.600 unità solo nell’ultimo anno. «Questo calo – si spiega nel report - è imputabile quasi esclusivamente ai nati da genitori entrambi stranieri: scesi per la prima volta sotto i 70 mila nel 2016 (69.379), sono 65.444 nel 2018 (14,9% sul totale dei nati), quasi 2.500 in meno rispetto al 2017. Le cittadine straniere residenti, che finora hanno parzialmente riempito i “vuoti” di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per età delle donne italiane, stanno a loro volta “invecchiando”: la quota di 35-49enni sul totale delle cittadine straniere in età feconda passa dal 42,7% del 1° gennaio 2008 al 52,7% del 1° gennaio 2019».
Altri dati rivelano la diminuzione del numero medio di figli per donna, che si attesta a 1,29 (nel 2017 era 1,32) e l’aumento dell’età media al parto (32 anni), che rispetto al 1995 sale di oltre due anni. In misura ancora più marcata cresce anche l’età media alla nascita del primo figlio, che nel 2018 raggiunge i 31,2 anni (tre anni in più rispetto al 1995).