La scuola ha un ruolo sociale importantissimo, anche in relazione al territorio in cui si trova. È quanto emerge dal report Le scuole in aree urbane degradate e l’abbandono scolastico, realizzato dall’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini e disponibile online sul sito della Fondazione Openpolis.
La scuola riveste un ruolo centrale nei comuni poco popolati, ma anche nelle aree urbane delle grandi città e nelle zone svantaggiate.
«Nelle aree urbane dove il disagio e il degrado sono più forti – si legge nel report -, le scuole spesso costituiscono uno dei pochi presidi educativi, a fronte della carenza di servizi rispetto alla popolazione residente. E proprio per questo la presenza della scuola può essere la premessa per intervenire in quei territori, con laboratori, corsi pomeridiani, iniziative che coinvolgano i ragazzi e le loro famiglie».
Secondo i dati del rapporto, nelle città con più di 250 mila abitanti oltre il 5% degli edifici scolastici si trova in un’area urbana degradata. Nelle città con più di 200 mila abitanti ci sono oltre tremila edifici scolastici; di questi, quelli classificati nei dataset del Ministero dell’istruzione come edifici che si trovano in aree a rischio disagio sono 174 (circa uno su 20).
A Catania il 17,42% degli edifici scolastici è classificato come struttura collocata in un’area urbana a rischio; seguono Napoli (11,19%), Palermo (6,43%), Roma (5,21%) e Torino (4,21%).
«Intervenire nelle scuole delle grandi aree urbane, e in particolare in quelle più a rischio – si spiega nel report -, può essere importante anche per il contrasto all’abbandono scolastico». Un fenomeno che riguarda sia i territori a bassa urbanizzazione sia le zone svantaggiate delle grandi città.
I dati sull’abbandono in Italia negli ultimi anni registrano entrambe le tendenze. Da un lato, dopo anni di calo, i territori a bassa urbanizzazione hanno visto un incremento molto significativo tra il 2017 e il 2018 (qui il tasso di abbandono è cresciuto dal 13 al 14,4% in un solo anno); dall’altro, le maggiori aree urbane rimangono quelle più soggette ad abbandono scolastico (nel 2018 il 15,3% dei residenti tra 18 e i 24 anni non aveva il diploma superiore, né una qualifica professionale).
«Se dividiamo i comuni italiani in 4 fasce in base al tasso di uscita dal sistema scolastico e di formazione – conclude il report -, emerge come nella fascia con più abbandoni sia anche più elevata la percentuale di edifici scolastici collocati in aree urbane degradate. Questa tendenza suggerisce quanto possa essere strategico intervenire sulle scuole collocate in zone con disagio più elevato. Potenziarne l’apertura e l’offerta didattica può renderle un punto di riferimento per i quartieri in difficoltà».
L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.