Le buone pratiche delle Città riservatarie

23/06/2009

Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia sono quattro delle quindici Città riservatarie della legge 285/1997. Lo scorso 19 giugno hanno presentato, a Roma, a un tavolo tecnico, i loro progetti legati all'infanzia e le buone prassi. La presentazione è avvenuta durante l'incontro Nidi e servizi integrativi promosso dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

L'incontro di Roma sui servizi educativi per la prima infanzia, organizzato dal Centro nazionale è stato il primo di una serie che ne  prevede altri tre, dedicati all'inclusione sociale, alla prevenzione dell’allontanamento dei minori dalla famiglia e alla partecipazione di bambini e adolescenti.

Il Comune di Reggio Calabria ha presentato i Micronidi familiari mentre il Comune di Roma ha mostrato il Centro per bambini e genitori, la  Ludoteca – che ospita anche l'ospedale dei giocattoli - e il Servizio di sostegno psicologico ai genitori.

I Servizi socioeducativi integrativi della Città di Torino hanno spiegato il funzionamento dei Centri per bambini e genitori e l'ampliamento del Sistema educativo cittadino mentre il Comune di Venezia ha presentato il progetto Beyond, la Rete di sostegno alla genitorialità

Ma cosa sono le Città riservatarie? Sono 15 (Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Taranto, Torino e Venezia) nucleo fondante per le politiche della legge 285/1997. Sono anche un piccolo “laboratorio” in materia di infanzia e adolescenza e, rispetto alle altre città, ricevono un diverso trattamento nella gestione dei fondi stanziati. È infatti stata introdotta una quota “riservata”, finanziata attraverso il cosiddetto “funzionario delegato” nella maggior parte dei casi individuato nel sindaco del Comune e autorizzato a ricevere l'accreditamento dei fondi. 

All'incontro di Roma è stato definito un piano di lavoro che riguarda il processo di elaborazione della nuova Relazione sullo stato di attuazione della legge 285/97; inoltre è stato fatto un aggiornamento sull’assegnazione del fondo 285 e ne è stato monitorato lo stato di attuazione e le buone pratiche.

I relatori hanno parlato dei servizi educativi per la prima infanzia con dati, linee di tendenza e prospettive di sviluppo, con spunti di riflessione sulla progettazione locale, linee di analisi per le buone pratiche mappate nel quadro della nuova Relazione 285.

Dall'incontro di Roma c'è stata la conferma che quella delle Città riservatarie è una rete che regge e l'esperienza più che decennale sottolinea la validità del progetto. (sp)