Ammonta a 50 milioni di euro la somma che il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile destinerà per creare e sostenere le prime 15 “aree socio-educative strategiche” nelle zone d’Italia a più alta vulnerabilità sociale, con l’obiettivo di dar vita a un modello replicabile, con azioni di sistema possibili grazie all’alleanza virtuosa tra pubblico, privato e privato-sociale. L’iniziativa è stata annunciata il 10 aprile scorso dal viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, durante una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Chigi.
«L’impegno – si legge nel sito dell’impresa sociale Con i Bambini, soggetto attuatore - è far sì che gli interventi promossi a seguito di questa iniziativa diventino delle esperienze stabili all’interno del sistema pubblico, veri e propri modelli a cui far riferimento per le azioni volte al contrasto della povertà educativa, sociale e relazionale di bambini e bambine nei territori più a rischio».
Il progetto prevede la realizzazione di centri territoriali rivolti ai minorenni di età compresa tra 3 e 14 anni e alle loro famiglie per il supporto e il sostegno socio-educativo extrascolastico, per favorire il protagonismo giovanile attraverso la realizzazione di spazi di aggregazione e l’educativa di strada, per dare ai bambini l’accesso a opportunità culturali, artistiche e sportive. Ci saranno anche interventi a sostegno dei genitori particolarmente fragili e servizi di ascolto psico-pedagogici rivolti a preadolescenti e adolescenti, da realizzare nelle scuole, nelle biblioteche, nei centri sportivi o parrocchiali. Infine, iniziative di rigenerazione urbana per progettare e costruire nuovi spazi di convivenza. Queste le regioni coinvolte ad oggi: Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna.
«Gli interventi continuativi e replicabili che saranno sostenuti hanno come obiettivi il potenziamento delle cure genitoriali e del saper educare da parte dei genitori, dei nuclei familiari e della intera comunità adulta. Un impegno che prosegue con il sostegno educativo durante i primi anni di vita, da zero a sei anni, e l’azione intensiva per assicurare l’apprendimento in alleanza con scuola e formazione professionale, ma anche l’allestimento di luoghi di qualità dedicati a iniziative di aggregazione, di ascolto e sostegno socio-educativo, di promozione dello sport e della cultura, con una forte attenzione ai temi della prevenzione e del contrasto delle dipendenze, della violenza e della criminalità».
Sarà costituita, inoltre, una cabina di regia nazionale con un ruolo di consultazione e di raccordo permanente all’interno della rete della protezione e dell’inclusione sociale che comprenderà Con i Bambini, la competente Direzione Generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e altre realtà.
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