Rapporto globale sulle crisi alimentari 2025

28/05/2025 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
copertina del Rapporto globale sulle crisi alimentari 2025

Nel 2024 oltre 295 milioni di persone in 53 Paesi e territori hanno sperimentato livelli acuti di fame (13,7 milioni in più rispetto al 2023). La malnutrizione, in particolare quella infantile, ha raggiunto livelli estremamente elevati nella Striscia di Gaza, in Mali, Sudan e Yemen. Quasi 38 milioni di bambini sotto i cinque anni erano gravemente malnutriti in 26 crisi nutrizionali. Sono alcuni dati del Global Report on Food Crisis 2025 (Rapporto globale sulle crisi alimentari), elaborato da una rete internazionale guidata dal Food Security Information Network. Un’analisi delle principali crisi alimentari a livello globale da cui emerge l’aumento, nel 2024 per il sesto anno consecutivo, dell’insicurezza alimentare acuta e della malnutrizione infantile.

Il rapporto mostra che i conflitti, gli shock economici, i fenomeni climatici estremi e gli sfollamenti forzati hanno continuato ad alimentare i due fenomeni in tutto il mondo, con impatti catastrofici su molte regioni già fragili.

La pubblicazione evidenzia anche un forte aumento della fame causata dagli spostamenti forzati, con quasi 95 milioni di sfollati forzati - tra cui sfollati interni, richiedenti asilo e rifugiati - che vivono in Paesi che affrontano crisi alimentari come la Repubblica Democratica del Congo, la Colombia, il Sudan e la Siria, su un totale complessivo di 128 milioni di sfollati forzati.

Secondo i dati del documento, i conflitti sono rimasti il principale fattore di insicurezza alimentare acuta, colpendo circa 140 milioni di persone in 20 Paesi e territori. La carestia è stata confermata in Sudan, mentre altri territori in cui la popolazione vive livelli catastrofici di insicurezza alimentare acuta sono la Striscia di Gaza, il Sud Sudan, Haiti e il Mali.

Gli shock economici, tra cui l’inflazione e la svalutazione monetaria, hanno portato alla fame in 15 Paesi, colpendo 59,4 milioni di persone (ancora quasi il doppio dei livelli pre-Covid-19, nonostante un modesto calo dal 2023). Alcune delle crisi alimentari più gravi e prolungate sono state causate principalmente da shock economici, come in Afghanistan, Sud Sudan, Siria e Yemen.

Le condizioni climatiche estreme, in particolare la siccità e le inondazioni causate da El Niño, hanno spinto 18 Paesi in crisi alimentare, colpendo oltre 96 milioni di persone, con impatti significativi in Africa meridionale, Asia meridionale e Corno d’Africa.

Si può consultare il rapporto, in inglese, sul sito dell’Unicef.

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