Bullismo e cyberbullismo, nuovi dati Istat

27/06/2025 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
ragazza che usa il cellulare

Il 68,5% degli 11-19enni ha subìto qualche episodio offensivo, aggressivo, diffamatorio o di esclusione, sia online che offline; il 21% di loro è stato vittima di comportamenti simili più volte al mese, mentre per circa l’8% la frequenza è stata quanto meno settimanale. Sono alcuni dati dell’indagine Bambini e ragazzi: comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri, presentati dall’Istat il 26 giugno scorso, durante una conferenza stampa che si è svolta a Roma, nella Sala Stampa di Palazzo Chigi, alla presenza, fra gli altri, della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, e del Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara.

L’indagine, condotta nel 2023, ha raccolto informazioni sui comportamenti offensivi e aggressivi tra gli 11-19enni, coinvolgendo un campione di 39.214 giovani, rappresentativo dei 5 milioni e 140mila ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni residenti in Italia.

Secondo quanto evidenziato dai dati, i maschi dichiarano di aver subìto atti di bullismo più delle femmine (21,5% contro il 20,5%). La cadenza più che mensile degli eventi vessatori subìti si riscontra soprattutto tra i giovanissimi (ne è stato vittima il 23,7% degli 11-13enni) piuttosto che tra i 14-19enni (19,8%).

I ragazzi residenti nel Mezzogiorno che dichiarano di non aver mai subìto, nell’anno precedente, comportamenti offensivi, non rispettosi o violenti è più alta rispetto ai ragazzi del Nord-ovest (33,5% contro il 29%). Sono le regioni del Nord, infatti, a presentare le quote maggiori di ragazzi che denunciano di aver subìto qualche forma di atto vessatorio in maniera continuativa, ossia più volte al mese: gli atti di bullismo hanno interessato il 22,1% dei giovani del Nord-est, il 21,6% di quelli del Nord-ovest e il 21% di quelli del Centro; la percentuale scende nel Mezzogiorno (20%).

«Le azioni vessatorie – si spiega nel comunicato stampa diffuso dall’Istat - sono tradizionalmente classificate in “dirette” e “indirette”. Il bullismo diretto è caratterizzato da un attacco frontale del bullo verso la vittima; in quello indiretto le azioni vessatorie non sono invece visibili, venendo meno il contatto tra i soggetti. All’interno di questa prima suddivisione è possibile individuare due ulteriori sottocategorie, l’una riferita agli attacchi “verbali”, l’altra agli attacchi “fisici”. Le azioni dirette possono così consistere in “offese” o “minacce/aggressioni fisiche” volte a svilire la vittima provocando in essa sofferenza e vergogna, mentre le azioni indirette sono volte a “diffamare” con pettegolezzi e calunnie o a “escludere” la vittima dal gruppo dei pari».

Ad essere denunciate più frequentemente dagli 11-19enni sono, di fatto, le azioni dirette, nella forma delle offese e degli insulti. Più della metà dei ragazzi (55,7%) si è sentita, almeno una volta, offesa o insultata nell’anno precedente, mentre le minacce e le aggressioni hanno riguardato circa 11 ragazzi su 100. Tra le forme indirette spicca l’esclusione/emarginazione che è avvertita almeno una volta dal 43% dei giovani; la diffamazione ha riguardato, invece, quasi un ragazzo su quattro.

Altri dati rivelano che le offese e gli insulti sono avvenuti con cadenza più che mensile per oltre il 14% degli 11-19enni, mentre l’esclusione ha coinvolto con frequenza quotidiana oltre un giovane su 10. I maschi vittime di offese continue sono il 16% (contro il 12,3% riscontrato tra le ragazze), mentre le 11-19enni ripetutamente escluse durante l’anno sono il 12,2% (i ragazzi lo sono nell’8,5% dei casi).

Il 34% dei ragazzi ha subìto comportamenti vessatori online almeno una volta nel corso dei 12 mesi precedenti la rilevazione, mentre il 7,8% ne è rimasto vittima più volte al mese. L’8,9% dei maschi dichiara di aver subìto atti di bullismo online più volte al mese, contro il 6,6% delle femmine.

Si possono consultare i dati sul sito dell’Istat.

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