Centri estivi, dati dell’Osservatorio #Conibambini

09/08/2024 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
bambina che gioca

Nel 2019, nel nostro Paese, gli utenti di centri estivi e attività pre e post scuola ogni 100 residenti tra 3 e 14 anni erano il 9,8%. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio #Conibambini sui centri estivi e i servizi pre e post scuola, pubblicati sul sito dell’impresa sociale Con i Bambini.

Come si spiega nel sito dell’impresa sociale, i centri estivi hanno almeno tre obiettivi: «garantire l’accesso al tempo libero di qualità, alle opportunità educative anche durante la chiusura scolastica e favorire spazi di socializzazione e divertimento. Anche nel rispetto del diritto al gioco e al tempo libero sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia». Il servizio pre e post scuola svolge una funzione in parte analoga: «oltre a migliorare le possibilità di conciliazione dei tempi per le famiglie, consiste nell’offerta a bambini e ragazzi di attività educative, ludiche e ricreative prima e dopo l’ingresso in classe. Suoi destinatari possono essere gli alunni di scuole d’infanzia, primarie e medie ma, a differenza dei centri estivi, si svolge durante l’anno scolastico, prima e dopo l’ingresso a scuola. Prerogative che ne rendono preziosa la funzione sia educativa che sociale, e che tuttavia non sono sempre disponibili sull’intero territorio nazionale».

I dati, disponibili nella pagina dedicata, evidenziano ampie differenze territoriali. Gli utenti di questi servizi rappresentano circa il 15% dei minorenni nell’Italia settentrionale; «percentuale che si dimezza in quella centrale (7,5%) e scende al 2,2% medio nei comuni del sud continentale. Non sono purtroppo disponibili dati per le isole e per le altre regioni a statuto speciale».

L’Emilia Romagna è la regione con la maggiore offerta: gli utenti di centri estivi e attività connesse sono 17,6 ogni 100 under 18, un livello cui si avvicinano solo Lombardia (15,9%), Piemonte (15,2%) e Marche (14,5%). Sopra la media nazionale anche Veneto (12,5%), Toscana (11,1%) e Umbria (10,5%), mentre tutte le regioni del sud continentale si attestano al di sotto di questa soglia.

Tra i capoluoghi, è Milano quello con l’offerta più ampia di questo tipo di servizi (34,89 utenti ogni 100 minorenni). Seguono, con circa 20 utenti per 100 bambini e adolescenti, Verona, Parma, Bologna e Fermo.

L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.

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