Alla figura-simbolo di Iqbal Masih, bambino-schiavo leader della lotta per i diritti dei bambini lavoratori, è intitolato anche quest'anno il secondo seminario nazionale sul lavoro minorile organizzato a Roma dal coordinamento Pidida. A 14 anni dalla sua morte, la storia di Iqbal è ancora viva nella memoria di quanti combattono lo sfruttamento dei minori.
A lui – per restare solo all'Italia - negli ultimi mesi sono stati dedicati libri a fumetti, spettacoli teatrali, tornei sportivi.
Il lavoro minorile: bilanci e prospettive dell'Agenda internazionale, europea e italiana. Strategie a confronto in Italia e all'estero è il tema della giornata di lavoro che si terrà il 16 aprile (anniversario della morte di Iqbal) dalle 9.30 alle 17, nell'auditorium Unicef-Italia di via Palestro, 68. Il seminario metterà a confronto per il secondo anno consecutivo gli operatori che lavorano in Italia e nel resto del mondo sui progetti dedicati al lavoro minorile, con l'obiettivo di raccontare esperienze e buone pratiche e di rinnovare il documento siglato nel 2008 sulla strategia attuabile nei confronti del lavoro minorile in Italia.
Il Pidida, si legge nel suo documento programmatico, è «un libero tavolo di confronto e coordinamento aperto a tutte le Associazioni, ONG, e in generale le realtà del Terzo settore che operano per la promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo». Istituito nel 2000, diventato permanente nel 2003 con la sottoscrizione di un documento programmatico, oggi mette insieme più di 50 realtà italiane operanti nei più svariati ambiti, a partire dall'Unicef Italia per arrivare a Legambiente e Italia nostra.
Il dibattito del 16 si articolerà in due sessioni. La prima, mattutina, farà il punto della situazione in Italia e in Europa sui diritti dei minorenni lavoratori e sulle politiche contro lo sfruttamento. Oltre alla partecipazione di rappresentanti istituzionali, sindacali e del terzo settore, si ascolterà il racconto degli adolescenti lavoratori del Benin, rappresentanti di una delle tante NATs che raggruppano bambini e adolescenti lavoratori nei paesi in via di sviluppo.
L'acronimo condensa lo spagnolo Niños y Adolescentes Trabajadores e identifica le organizzazioni autogestite dei lavoratori bambini e adolescenti che, grazie all'aiuto di educatori adulti, chiedono degne condizioni di lavoro, si oppongono allo sfruttamento del proprio lavoro, rivendicano i propri diritti civili e sociali e attribuiscono al lavoro un valore educativo e sociale: in pratica, veri e propri sindacati “di base” dei minori che dal 1996 si coordinano a livello internazionale.
L'esperienza dei movimenti Nats sarà centrale nella seconda sessione del seminario, che si articolerà in due workshop dedicati a Italia e estero nei quali verranno presentate alcune ricerche e le esperienze significative in corso a Napoli, in America latina e in Bangladesh. Negli spazi antistanti l’auditorium, sarà allestita la mostra fotografica Workers. Storie di infanzia negata, realizzata dal CESVI nell'ambito della campagna internazionale Stop Child Labour. School is the best place to work. (mf)