È dedicata alla didattica a distanza (DaD) la nuova ricerca realizzata dalla Fondazione Agnelli insieme al Centro Studi Crenos e al Dipartimento di scienze economiche e aziendali dell’Università di Cagliari.
L’indagine, intitolata La DaD nell’anno scolastico 2020-21: una fotografia. Il punto di vista di studenti, docenti e dirigenti, ha riguardato un campione rappresentativo di 123 scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, in tutta Italia. In ogni istituto sono stati proposti questionari a studenti (del terzo e quinto anno), docenti e dirigenti scolastici, raccogliendo complessivamente le risposte di 105 dirigenti scolastici, 3.905 docenti e 11.154 ragazzi.
Il 91% degli studenti dichiara di avere trascorso tra le 5 e le 6 ore al giorno collegato in video per attività online, dato confermato da un’analoga percentuale di dirigenti scolastici, secondo i quali il monte ore non è cambiato o ha visto eventualmente una riduzione proporzionale in tutte le materie. Secondo i dirigenti scolastici, solo l’8% delle scuole ha operato una ristrutturazione significativa del quadro orario, dando maggiore spazio alle materie fondamentali o caratterizzanti dell’indirizzo.
Dall’indagine emerge che anche l’impianto didattico tradizionale non è cambiato. Per 9 studenti su 10, lezioni in video, verifiche e compiti a casa sono state le uniche attività proposte da tutti i docenti, senza particolare differenza tra le materie. Solo in un caso su 3 sono state proposte anche attività di ricerca che gli studenti potevano svolgere in autonomia e/o in gruppo, mentre in meno di un caso su 5 sono state sperimentate le più innovative piattaforme digitali che propongono giochi didattici, app ed esercizi interattivi per personalizzare i percorsi di apprendimento. Docenti e dirigenti scolastici confermano l’assoluta prevalenza della video-lezione e il generale quadro di scarsa innovazione didattica.
Altri dati rivelano che uno studente su 4 ha trovato più agevole interagire con i docenti in DaD che in presenza, mentre il resto dei coetanei ritiene che comunicazioni e interazioni siano peggiorate. La maggior parte degli studenti denuncia un maggiore senso di affaticamento (65%) dopo una giornata di scuola in DaD e una maggiore difficoltà a mantenere l’attenzione (73%). Anche in questo caso i docenti confermano le opinioni degli studenti, affermando che la DaD ha causato peggioramenti in molte dimensioni rilevanti della relazione didattica: a soffrirne di più sono state attenzione, motivazione e coinvolgimento dei giovani.
La ricerca è disponibile online sul sito della Fondazione Agnelli, nella notizia dedicata.