È online, sul sito del Gruppo Crc, l’11° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Il testo - realizzato con il coordinamento di Arianna Saulini, di Save the Children, e il contributo delle cento associazioni del Gruppo Crc – è stato pubblicato in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre scorso. Nel 2020 il Gruppo ha anche celebrato il suo ventennale.
Il documento non consegna solo una retrospettiva di questi due decenni rispetto ai passi avanti che sono stati fatti e ai ritardi che ancora permangono, ma allarga lo sguardo sull’impatto della pandemia in corso, che ha portato alla luce, aggravandole e dilatandole, le criticità monitorate nel corso degli anni: l’assenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella cultura politico-amministrativa e nell’agenda politica e la mancanza di un coordinamento efficace in tale ambito. Nelle raccomandazioni rivolte alle istituzioni competenti si auspica che da questa crisi si possa ripartire con una consapevolezza ritrovata rispetto alla centralità e necessità di investire sui ragazzi e sulle ragazze.
«Come già messo in evidenza nel precedente Rapporto – si legge nella premessa -, il trentennale dell’adozione della CRC è stata l’occasione per sottolineare la stretta connessione tra gli obiettivi promossi dall’Agenda 2030 e la realizzazione dei diritti delle persone di età minore. L’attuazione dei diritti dei/delle bambini/e dipende strettamente dalla nostra capacità di riaffermare la loro centralità nell’Agenda globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, e di tradurla nelle agende politiche dei singoli Paesi e, quindi, anche in quella del Governo Italiano. Porre al centro i/le bambini/e significa declinare il tema del benessere sostenibile in modo da coprirne tutte le dimensioni (civile, politica, economica, sociale e culturale), dimensioni in cui i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si esprimono. Le politiche e i fondi europei in risposta all’emergenza sono l’occasione per porre in pratica tali princìpi, con una visione di nuovo strategica rispetto alle giovani generazioni. Per garantire l’attuazione dei diritti sanciti nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, occorre dunque rilanciare con forza l’impegno di tutti, in primis delle istituzioni responsabili a livello locale e centrale per le politiche dell’infanzia, del Terzo Settore, della comunità educante, e attivare un ascolto costante dei bisogni e dei desideri di bambini e bambine, ragazzi e ragazze».
Il rapporto - suddiviso, come sempre, in capitoli che rispecchiano i raggruppamenti tematici degli articoli della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo del 1989 - approfondisce molti temi, come le risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza, la povertà minorile, la violenza contro i bambini e gli adolescenti, la dispersione scolastica, la protezione e l’accoglienza dei minorenni migranti non accompagnati.