La pandemia di Covid-19 ha un impatto significativo sui bambini. Averting a Lost COVID Generation (Evitare una generazione perduta a causa del COVID) è il primo rapporto dell’Unicef a delineare in modo esauriente le disastrose e crescenti conseguenze per i più piccoli causate dall’avanzare della pandemia.
Il rapporto, pubblicato in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, dimostra che, mentre i sintomi tra i bambini contagiati rimangono lievi, il numero dei contagi è in aumento e l’impatto a lungo termine sull’istruzione, la nutrizione e il benessere di un’intera generazione di minorenni e giovani potrebbe condizionarne la vita.
Secondo quanto evidenziato dall’indagine, al 3 novembre, in 87 paesi con dati disaggregati per età, i bambini e gli adolescenti sotto i 20 anni di età rappresentavano uno su 9 dei casi di contagi di Covid-19, ovvero l’11% dei 25,7 milioni di casi segnalati in questi paesi.
«Sono necessari dati più affidabili e disaggregati per età sul contagio, sui decessi – si legge nel sito dell’Unicef - e sono necessari test per comprendere meglio l’impatto della crisi sui bambini più vulnerabili e per orientare la risposta».
Dal rapporto emerge che i bambini possono trasmettere il virus ai coetanei e alle fasce d’età più adulte, ma vi sono forti evidenze del fatto che, con le misure di sicurezza di base in vigore, i benefici concreti derivanti dal mantenimento delle scuole aperte superano i costi di chiusura delle stesse: «le scuole non sono il principale veicolo di trasmissione nella comunità e i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre il virus al di fuori dell’ambiente scolastico. Secondo il rapporto, le interruzioni dei servizi sanitari e sociali fondamentali per i bambini causate dal Covid rappresentano la minaccia più grave per i bambini».
Utilizzando i nuovi dati di sondaggi dell’Unicef condotti in 140 paesi, il rapporto rileva che: circa un terzo dei paesi analizzati ha registrato un calo di almeno il 10% nella copertura di servizi sanitari come le vaccinazioni di routine, l’assistenza ambulatoriale per le malattie infettive pediatriche e i servizi sanitari per le madri (la paura del contagio è una delle ragioni principali); in 135 paesi c’è un calo del 40% nella copertura dei servizi di nutrizione per donne e bambini; 65 paesi hanno registrato una diminuzione delle visite a domicilio degli assistenti sociali a settembre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.