Mettere in luce il ruolo e le funzioni dei garanti per l'infanzia e l'adolescenza, figure spesso poco conosciute: il convegno nazionale che si è tenuto il 5 dicembre scorso a Ferrara, organizzato dalla Direzione del Master Tutela, diritti e protezione dei minori, si è proposto questo obiettivo, nell'intento di indagare anche le prospettive future delle autorità indipendenti chiamate a tutelare i diritti dei bambini e degli adolescenti. Un'occasione importante di formazione e confronto, a cui hanno preso parte quasi tutti i garanti regionali per l'infanzia e l'adolescenza e Laura Baldassarre per il Garante nazionale.
Nel nostro Paese il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza è stato nominato nel 2011 e i garanti regionali sono presenti solo in alcune regioni, molte delle quali li hanno nominati solo di recente.
I garanti presenti all'incontro, intitolato Dieci domande ai garanti per l'infanzia e l'adolescenza, hanno risposto alle domande elaborate dagli studenti del master - focalizzate su alcune questioni centrali inerenti il ruolo e le funzioni delle autorità indipendenti preposte alla tutela dei diritti dei minori - e ai quesiti del pubblico.
Il convegno, promosso in collaborazione con l'Università degli studi di Ferrara e il Comune di Ferrara, ha previsto una parte introduttiva e una tavola rotonda con i garanti regionali.
Durante la parte introduttiva Emiliana Bertolini, dello staff del Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Emilia Romagna Luigi Fadiga, ha presentato una sintesi delle attività svolte nel biennio 2012/2013 dal Garante, che non ha potuto essere presente all'incontro. Nella sintesi, scritta dallo stesso Fadiga, il Garante traccia alcune piste di lavoro, soffermandosi, in particolare, sulla necessità di interventi legislativi che rendano il ruolo dei garanti più incisivo. Interventi che dovrebbero muoversi in tre direzioni, attribuendo, a queste figure, la funzione di tutori pubblici dei minori privi di legale rappresentante o in conflitto di interesse con i genitori, il potere di intervenire in giudizio in rappresentanza del minore e il potere di costituirsi parte civile nei procedimenti penali dove il minore è vittima di gravi reati di abuso o di maltrattamento.
I garanti presenti all'incontro hanno sottolineato come il loro ruolo e le loro funzioni siano ancora poco conosciuti. Proprio per questo hanno promosso campagne di comunicazione volte a far conoscere le loro attività. «La scarsa informazione è dovuta al fatto che si tratta di figure nuove», ha detto Cesare Romano, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Campania.
Un altro aspetto messo in evidenza da tutti i garanti è l'importanza della collaborazione tra le istituzioni: «una parte considerevole del nostro lavoro – ha ribadito a questo proposito Aurea Dissegna, Pubblico Tutore dei minori del Veneto – è proprio quella che ci vede impegnati a mettere insieme le istituzioni».
In alcune regioni le segnalazioni ai garanti aumentano. È il caso, ad esempio, della Puglia. «Più della metà riguardano situazioni di contenzioso tra genitori», ha spiegato Rosy Paparella, Garante della Regione Puglia, che nel suo intervento ha affrontato vari temi e sottolineato anche alcune criticità. Una di queste è rappresentata dal fatto che «la legge regionale pugliese istitutiva del Garante per l'infanzia non ha previsto l'incompatibilità con altre funzioni. Così si lede l'autonomia e l'indipendenza del Garante». (bg)
(Crediti foto: Spike)