Come testimoniano i dati e le cronache recenti, la lotta contro la violenza di genere rimane una delle sfide più urgenti da affrontare. Una sfida che richiede un grande cambiamento culturale e investimenti importanti nella prevenzione e nell’educazione delle nuove generazioni. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, invita a riflettere sul tema e organizzare iniziative per sensibilizzare adulti e giovani su un fenomeno che ha ripercussioni pesantissime anche sui bambini e i ragazzi che assistono alle violenze subite dalle loro madri.
In occasione della ricorrenza, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha tenuto una conferenza stampa sul nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, che si è svolta il 22 novembre scorso, a Roma. Il nuovo Piano è disponibile sul sito del Dipartimento per le pari opportunità, nella notizia dedicata. Il 25 novembre la Ministra sarà a Strasburgo per partecipare alla Gender Equality Commission del Consiglio d’Europa, confermando il forte impegno della Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sull’empowerment femminile e sul contrasto alla violenza.
Per celebrare la Giornata il Ministero dell’istruzione ha invitato le scuole a organizzare spazi didattici di approfondimento sugli argomenti connessi alla ricorrenza, ponendo particolare attenzione al tema del rispetto, anche con riferimento all’articolo 3 della Costituzione. Gli studenti potranno elaborare le proprie riflessioni attraverso opere grafiche, video, foto, flash-mob, dibattiti. L’invito è stato inoltrato con una circolare inviata il 19 novembre scorso, nella quale si cita, fra l’altro, la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, documento che all’articolo 14 riconosce alla scuola un ruolo centrale nella prevenzione di questi fenomeni. «La Giornata del 25 novembre – si legge nella circolare - ricorda a tutti che gli abusi di ogni tipo costituiscono una violazione dei diritti umani, un impedimento del principio di uguaglianza e un ostacolo alla formazione di una coscienza personale e sociale fondata sul rispetto della persona umana. La scuola italiana è costantemente impegnata nella promozione e nella realizzazione di attività volte al superamento dei pregiudizi, al contrasto di ogni forma di violenza e di discriminazione, con l’intento di co-educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto, ricercando la promozione della personalità umana di ciascuno».
Il Ministero dell’istruzione ha organizzato anche una serie di iniziative rivolte al personale amministrativo e alla cittadinanza. Già a partire dal pomeriggio del 24 novembre e nella giornata del 25, la facciata del Palazzo dell’Istruzione, a Roma, sarà illuminata di rosso, mentre nella mattinata del 25 ci sarà un flash-mob, organizzato in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Cine-tv Roberto Rossellini, per invitare i cittadini a riflettere sul tema. Saranno distribuiti fiocchi rossi al personale e sarà allestita, all’interno del Ministero, una mostra con i lavori degli studenti che hanno partecipato al concorso nazionale Il Nuovo Codice Rosso. Prevenzione e contrasto alla violenza di genere, promosso dal Ministero dell’istruzione e dal Ministero della giustizia. Il Ministro Patrizio Bianchi premierà le scuole vincitrici.
In occasione della Giornata – dedicata quest’anno al tema Orange the World: End Violence against Women Now! - la onlus Terre des Hommes ha rilanciato i dati raccolti nel suo ultimo Dossier Indifesa, secondo i quali, nel mondo, tra le ragazze già sposate o che vivono una relazione, nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni, una su quattro ha subito violenza fisica e/o sessuale almeno una volta nella vita da parte del partner. La pubblicazione rivela inoltre che nel corso degli ultimi 12 mesi circa 15 milioni di ragazze adolescenti hanno subito rapporti sessuali contro la loro volontà; nella maggior parte dei casi a perpetrare la violenza sono mariti, partner e fidanzati (o ex). In Italia, secondo i dati del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, le bambine e le ragazze rappresentano la maggioranza delle vittime di reato, con una percentuale che arriva al 65% dei casi. Un dato tra i più alti mai registrati nella serie storica raccolta in questi dieci anni da Terre des Hommes, con punte dell’89% per i casi di violenza sessuale aggravata e dell’88% per quelli di violenza sessuale, subita l’anno scorso da 488 bambine e ragazze nel nostro Paese.
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