Domani si celebrerà la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, dedicata quest'anno alla centralità del ruolo della protezione sociale nella lotta contro il lavoro dei minori. Una ricorrenza importante, che vuole sensibilizzare sul tema e promuovere azioni concrete per combattere il fenomeno.
Nella presentazione dell'evento realizzata dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) si evidenziano le richieste avanzate con la mobilitazione del 12 giugno: «un impegno per introdurre, migliorare ed estendere la protezione sociale, in linea con la Raccomandazione dell'Ilo n. 202 sui sistemi di protezione sociale di base; sistemi nazionali di sicurezza sociale adatti ai bisogni dei bambini e che contribuiscano al contrasto del lavoro minorile; una protezione sociale per i minori particolarmente vulnerabili».
Secondo le stime del rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro Marking progress against child labour, il numero di bambini lavoratori nel mondo è diminuito di un terzo dal 2000, passando da 246 milioni a 168 milioni, mentre il numero di quelli che svolgono lavori pericolosi è passato da 171 milioni a 85 milioni. Il rapporto, diffuso a settembre 2013, sottolinea che si tratta di un miglioramento significativo, ma allo stesso tempo avverte che i progressi sono ancora troppo lenti e se si vuole raggiungere l'obiettivo fissato dalla comunità internazionale di eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016 occorre accelerare e intensificare l'impegno nella lotta contro il fenomeno.
Accelerare i progressi, ricorda l'Ilo, «richiede l'adozione di misure che vadano a colpire il lavoro minorile alla radice: la protezione sociale è parte fondamentale della risposta in quanto protegge i minori e le loro famiglie, contribuisce a dare a tutti i bambini le stesse opportunità nel realizzare il proprio potenziale e nel vivere una vita in buona salute, felice e produttiva».
La povertà è una delle principali cause che spinge i minori verso il lavoro: «le famiglie povere hanno maggiore probabilità di dover ricorrere al lavoro minorile per soddisfare i bisogni basilari e per poter far fronte all'incertezza». La protezione sociale mira a sostenere ed assistere queste famiglie per aiutarle a superare situazioni di difficoltà determinate dalla povertà e da altre cause. Gli strumenti di protezione sociale più efficaci contro il lavoro minorile comprendono, fra l'altro, programmi pubblici per l'occupazione, le prestazioni in caso di maternità e la protezione contro la disoccupazione.
Tante le iniziative organizzate in tutto il mondo per celebrare la Giornata. Nel nostro Paese, ad esempio, verranno illustrati i dati preliminari di una nuova indagine di Save the children sul lavoro minorile e i minori nel circuito della giustizia penale. La ricerca ha approfondito «il rapporto tra il lavoro minorile e il coinvolgimento dei minori in circuiti illegali e anche la percezione che del lavoro hanno i ragazzi e le ragazze all'interno del circuito penale: se sia considerato uno strumento positivo, in un'ottica “rieducativa” e di emancipazione da comportamenti illegali e devianti». La presentazione si terrà domani mattina, a Roma, nel corso di una conferenza stampa a cui prenderà parte anche Andrea Orlando, ministro della giustizia.
Sempre nella giornata di domani l'Ilo lancerà una nuova edizione della campagna Cartellino rosso al lavoro minorile. (bg)