Il 48% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni si è avvicinato al gioco d’azzardo e poco meno di un minorenne su due (46%) ha avuto almeno un’occasione di gioco nel 2018. Sono alcuni dati della ricerca realizzata dalla società Nomisma in collaborazione con l’Università di Bologna e il Gruppo Unipol, che ha coinvolto oltre 10.000 studenti di 116 scuole distribuite su tutto il territorio nazionale.
L’indagine mette in evidenza l’ampia diffusione del fenomeno tra i più giovani. Secondo i dati dello studio, le prime tre motivazioni che avvicinano i ragazzi al gioco d’azzardo sono la curiosità (26%), il divertimento (23%) e il caso (20%).
Il 6% degli studenti ha sviluppato pratiche di gioco problematiche, con effetti negativi sia sulla sfera psico-emotiva (ansia, agitazione, perdita del controllo) sia su quella delle relazioni (familiari, amicali e scolastiche). Il giocatore problematico è prevalentemente maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali, ha un rendimento scolastico insufficiente e risiede al Sud.
Altri dati rivelano che il 10% degli studenti delle scuole secondarie superiori è frequent player (ha giocato una volta a settimana o anche più spesso). Tuttavia, il gioco è per lo più un passatempo occasionale e ha un impatto limitato sulla vita quotidiana: il 32% dei ragazzi lo pratica raramente e il 6% con cadenza mensile.
La pubblicità influenza in misura maggiore i giovani under 15 che frequentano istituti professionali (11%) e fanno uso abituale di sostanze (14%), ed energy drink (12%).