Giovani e suicidio: i dati errati dei media

07/10/2009

Nei giorni scorsi i media hanno parlato di suicidio come seconda causa di morte tra gli adolescenti. Pur essendo l'argomento estremamente serio e importante, c'è stata poca attenzione e superficialità nella divulgazione della notizia e sul controllo dei dati, piuttosto datati, che risultavano aggiornati al 2002.

Statistiche Istat elaborate del Centro nazionale e aggiornate al 2008 hanno infatti dati completamente differenti da quelle divulgate dai giornali. Nella fascia di età 14-17 anni rispetto al 2003 che vedeva 1,59 suicidi ogni 100 mila abitanti (25 maschi e 14 femmine), le statistiche 2008 sottolineano un abbassamento a 1,06 (17 maschi e 14 femmine). Per fortuna i dati risultano molto bassi rispetto al totale nazionale che nello stesso anno conta 3.361 suicidi di cui 835 femmine.

La regione che nel 2008 ha avuto il maggior numero di suicidi tra i teenager (13-17 anni) è la Lombardia: 5 su un totale di 404 nella regione e un totale nazionale di 2.828. La provincia di Trento è invece quella con i numeri più bassi: 0 su un totale regionale di 9.

Secondo i dati Istat aggiornati al 2007 ed elaborati dal Centro nazionale, pubblicati nei Quaderni (I numeri italiani  n. 43) la prima causa di morte degli adolescenti sono gli incidenti stradali, seguiti dai tumori, annegamento, morte per cause accidentali e poi i suicidi.

«Difficilmente si parla di suicidio perché è un argomernto tabù»  dice Francesca Morino, psicologa e psicoterapeuta dell'associazione Alesia di Firenze «Uno dei motivi che può portare gli adolescenti al suicidio è il disagio di questo momento storico che porta maggiore fragilità e autolesionismo, inoltre, crisi economica, difficoltà, genitori insicuri e infelici sicuramente non aiutano i ragazzi a superare i momenti difficili».

Ma il suicidio, sebbene sia insolito in età infantile, dopo i 14 anni può diventare un problema per i ragazzi. Complice anche la tv. «Nel Regno Unito, durante una trasmissione televisiva nella quale un'adolescente si suicidava utilizzando paracetamolo c'è stato un picco di tentati suicidi con lo stesso sistema» spiega Maurizio Pompili, psichiatra del Centro per la prevenzione dei suicidi presso l’Ospedale Sant’Andrea in Roma e autore del libro La prevenzione del suicidio in adolescenza (Ed. Alpes Italia) «Se il soggetto è vulnerabile, l'uso di sostanze stupefacenti o di alcool può portare a maggiore fragilità. E una delle cause è l'isolamento sociale. Quando succede è bene che chi sta intorno faccia attenzione ai segnali». (sp)