Indice regionale su maltrattamento e cura all’infanzia 2024

17/07/2024 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
copertina dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia 2024

Sono sempre molti, purtroppo, i bambini vittime di maltrattamento, un fenomeno che resta un problema grave nella nostra società; ciononostante, si registrano finalmente anche i primi segnali di ripresa. La sesta edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, realizzata dalla Fondazione Cesvi, evidenzia punti di forza e di debolezza delle regioni italiane rispetto ai fattori di rischio e ai servizi. Il quadro delineato dalla pubblicazione presenta, ancora una volta, un’Italia spaccata dove il Nord è generalmente più virtuoso del Mezzogiorno.

Il focus dell’Indice 2024, intitolato Le parole sono importanti, è dedicato al ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura all’infanzia. «Lo studio – si legge nel sito di Cesvi - si concentra sull’impatto del linguaggio abusante: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’abuso psicologico, di cui la violenza verbale fa parte, è la forma più diffusa di maltrattamento infantile tra i 55 milioni di bambine e bambini che in Europa subiscono abusi, con prevalenza del 36,1%. Quello che emerge dal rapporto è che uno degli strumenti per la prevenzione del fenomeno è investire sull’educazione alla cura e al linguaggio positivo di bambini, genitori e comunità educante, partendo proprio dalla formazione dei professionisti e dalla ricerca di un linguaggio condiviso su maltrattamento e cura nei tavoli di coordinamento territoriale».

L’analisi dell’Indice si basa su 64 indicatori, classificati rispetto a sei diverse capacità: capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di acquisire conoscenza e sapere, di lavorare, di accedere a risorse e servizi. «Con l’espressione “maltrattamento infantile” si fa riferimento a varie forme di abuso e trascuratezza nei confronti di persone con meno di 18 anni. Le tipologie riconosciute sono abuso fisico, abuso sessuale, abuso psicologico e trascuratezza, che in comune hanno conseguenze di danni a salute, sopravvivenza, sviluppo e dignità del minore».

La nuova edizione del volume considera il ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura di bambine e bambini, mettendo in luce quanto sia fondamentale una comunicazione da parte degli adulti che promuova un’idea positiva di sé stessi e che sviluppi la sicurezza emotiva. «Forme di abuso verbale, come gli insulti e la denigrazione, hanno un impatto negativo sulla crescita, non solo nella percezione del senso di sé, ma anche nel comportamento appreso attraverso l’imitazione».

Le regioni italiane dove il contesto legato ai fattori di rischio è più favorevole ai bambini sono Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, stabili al primo e secondo posto rispetto alla precedente rilevazione del 2022. Seguono Emilia-Romagna e Lombardia, che salgono rispettivamente di una e di due posizioni arrivando al terzo e quarto posto, e poi Veneto, che dal terzo passa al quinto posto. Il fattore di rischio complessivo è massimo invece in Campania, all’ultimo posto e preceduta nell’ordine da Sicilia, Puglia e Calabria, tutte invariate rispetto alla rilevazione precedente.

In riferimento ai servizi di prevenzione e cura del maltrattamento all’infanzia, la regione con la miglior dotazione strutturale è l’Emilia-Romagna, seguita da Veneto, Toscana, Valle d’Aosta, Umbria e Sardegna. Le regioni con maggiori criticità sono la Campania - all’ultimo posto in posizione invariata, preceduta dalla Sicilia al penultimo posto, peggiorata di un gradino - e ancora la Calabria e la Puglia, entrambe in peggioramento.

Sulla capacità di fronteggiare il maltrattamento all’infanzia, nella sintesi tra fattori di rischio e servizi, l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto. Seguono Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nelle stesse posizioni rispetto alla precedente edizione, così come la Lombardia. Le regioni con le maggiori criticità rimangono Sicilia e Campania.

L’Indice è disponibile sul sito di Cesvi, nella notizia dedicata.

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