"Non aver paura"

06/04/2009

Ad aver disegnato il fantasmino giallo simbolo della campagna sociale contro il razzismo Non aver paura è un bambino rom di undici anni, Viorel Samuel Cirpaciu. Viorel è anche uno dei protagonisti dello spot televisivo della campagna firmato da Mimmo Calopresti, che riassume, in pochi minuti, il significato dell'iniziativa.

Il filmato si apre con un messaggio di intolleranza nei confronti del diverso che rimbalza da uno all'altro dei quattro interpreti: Francesca Reggiani, nel ruolo della donna del nord Italia, Lello Arena, nel ruolo del meridionale, Salvatore Marino, nei panni dell'arabo e Cumbo Sall, la donna africana. Lo spot si chiude con il sorriso del piccolo rom, che abbatte il muro dell'intolleranza uscendo da una gabbia simbolica, mentre una voce fuori campo invita a: “non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti”.

L'obiettivo della campagna – la prima promossa da ventisei organizzazioni, fra le quali l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, associazioni laiche e religiose, organizzazioni non governative internazionali e sindacati – è proprio questo: favorire la conoscenza e il dialogo abbattendo il muro del pregiudizio e degli stereotipi, che spesso determinano paure ingiustificate e sfociano in episodi di intolleranza e razzismo, come dimostrano recenti fatti di cronaca.

Informazione, conoscenza, riconoscimento della parità di diritti come prerogativa di ogni essere umano diventano strumenti indispensabili per allontanare lo spettro del razzismo. La via d'uscita che propone il messaggio lanciato dalla campagna è, appunto, “non aver paura”. Il messaggio è stato diffuso attraverso vari strumenti di comunicazione: oltre allo spot televisivo, trasmesso anche via radio, manifesti, cartoline, adesivi, spillette con il logo e un sito web.

La campagna, a cui hanno già aderito migliaia di persone e rappresentanti del mondo dello spettacolo, invita i cittadini a partecipare sottoscrivendo il Manifesto di principi contro il razzismo, l'indifferenza e la paura dell'altro. Ai politici e a chi ricopre incarichi pubblici si chiede, invece, di sottoscrivere la Dichiarazione di intenti, un impegno ad adoperarsi, nella loro attività, per abbattere il muro del pregiudizio e degli stereotipi, mentre gli operatori della comunicazione sono invitati ad attenersi alla Carta di Roma, codice deontologico redatto dall'Ordine nazionale dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa italiana.

Dal 2 al 5 aprile le organizzazioni promotrici della campagna si sono date appuntamento in diverse città italiane per invitare i cittadini a sottoscrivere il manifesto. Le firme raccolte verranno consegnate al Presidente Napolitano alla fine di giugno, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato delle Nazioni unite. (bg)