Dalla fine di ottobre a oggi la cronaca ha registrato quattro gravi aggressioni di cani verso bambini che hanno causato la morte di tre piccoli e il grave ferimento del quarto. Due di questi avevano meno di un anno e sono stati attaccati dal cane di famiglia mentre gli altri hanno subito l'aggressione di branchi di cani randagi. Oggi una nuova ordinanza detta le regole per evitare che continuino a esserci fatti come quelli accaduti.
L'ultima vittima si chiamava Giuseppe e aveva solo dieci anni. Con la sua bicicletta si è trovato nel momento sbagliato e nel luogo sbagliato. Un branco di cani randagi scappati da un canile l'ha fatto cadere e lo ha aggredito uccidendolo. Lo stesso branco di cani ha anche attaccato e ferito un altro bambino di nove anni. È solo l'ennesimo fatto di cronaca, questa volta accaduto a Modica, in Sicilia.
Anche Mattia, nove anni, nel Beneventano lo scorso ottobre ha perso la vita attaccato da un branco di cani randagi. Invece lo scorso febbraio sono stati i cani di casa ad aggredire: a Genzano, vicino a Roma, un bambinio di 11 mesi è stato attaccato e ucciso da un mastino napoletano mentre in Toscana, a Piombino, un bimbo della stessa età è stato aggredito e ferito gravemente dall'american staffordshire di proprietà dei genitori.
Il miglior amico dell'uomo, come si è visto dagli episodi di cronaca, può diventare estremamente pericoloso. Ma quanti sono i cani nel nostro paese? In Italia, secondo i dati trasmessi dalle Regioni al Ministero della salute fino a dicembre 2007, ci sono 6 milioni di cani di proprietà. I randagi ospitati nei canili sono circa 150 mila mentre il numero dei cani randagi è stimato a circa 441 mila. Le regioni che hanno il maggior numero di cani randagi sono Puglia, Campania, Sicilia, Calabria e Lazio nelle quali si trovano attorno al 70% degli animali per un totale di circa 300 mila unità.
Allora come possiamo proteggerci e proteggere i bambini? La prima forma di difesa è quella di fare in modo che i proprietari possano avere una maggiore preparazione e consapevolezza. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il 3 marzo ha emanato un’ordinanza urgente - che entra in vigore il giorno stesso della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - dove sono indicate le misure alle quali i proprietari dei cani si devono attenere a tutela dell'incolumità pubblica.
Sparisce la black list - contenuta nell’ordinanza del gennaio 2008 - che vedeva alcune razze di cani messe al bando mentre il proprietario diventa l'unico responsabile penale e civile davanti alla legge ma anche responsabile del benessere, del controllo e della conduzione del cane.
Secondo l'ordinanza, il guinzaglio – che non può superare la lunghezza di 1,5 m. - diventa obbligatorio in tutti i luoghi aperti al pubblico, escluse le aree per cani individuate dai Comuni; il proprietario deve portare con sé una museruola da applicare all'animale nel caso ci sia il rischio per l’incolumità di persone o animali; affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente e pulire le deiezioni dell'animale.
Il proprietario ha l'obbligo di essere informato sulle caratteristiche fisiche ed etologiche del cane e sulle norme in vigore ma anche di assicurare che l'animale abbia un comportamento adeguato con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
Dai servizi veterinari viene inoltre tenuto un registro aggiornato dei cosiddetti "cani impegnativi", quegli animali che hanno morso o che potrebbero aver bisogno di interventi terapeutici comportamentali. Per i proprietari dei cani iscritti al registro diventa obbligatoria una polizza assicurativa di responsabilità civile e, a proprie spese, prendere il patentino attraverso i corsi di formazione organizzati da Comuni e Asl. La nuova ordinanza converma il divieto di recisione delle corde vocali, taglio delle orecchie e coda al cane e il divieto di addestramento per esaltare l’aggressività. (sp)
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