È online, sul sito dell’Unicef, lo studio Global Estimates of Children in Monetary Poverty: An Update (Stime globali dei bambini in povertà economica: un aggiornamento).
La pubblicazione, lanciata il 20 ottobre scorso dall’Unicef e dal Gruppo della Banca Mondiale, rivela che circa un bambino su 6 – ovvero 356 milioni a livello globale – viveva in condizioni di povertà estrema prima della pandemia. Un dato che, secondo le previsioni dell’indagine, peggiorerà in maniera significativa.
Dallo studio emerge che i più piccoli sono i più colpiti: circa il 20% di tutti i bambini al di sotto dei 5 anni nei paesi in via di sviluppo vive in famiglie estremamente povere.
In Africa Sub Sahariana – dove le reti di sicurezza sociale sono limitate – si trovano i due terzi dei bambini che vivono in famiglie che combattono per sopravvivere con una media di 1,90 dollari al giorno o meno per persona (la misura internazionale della povertà estrema). In Asia Meridionale vive circa un quinto di questi minorenni.
L’Unicef e la Banca Mondiale ricordano che ogni progresso fatto negli ultimi anni è rallentato in modo preoccupante, distribuito in modo diseguale e a rischio a causa dell’impatto economico della pandemia di Coronavirus.
«Secondo l’analisi - si legge nel sito dell’Unicef -, la povertà infantile è maggiormente presente in paesi fragili e colpiti da conflitto, dove oltre il 40% dei bambini vive in famiglie estremamente povere, rispetto a circa il 15% dei bambini negli altri paesi».