L'11 ottobre si celebra, per la prima volta, la Giornata mondiale delle bambine, istituita dall'Onu a seguito di un'ampia mobilitazione di Plan international a cui hanno aderito varie organizzazioni che si occupano di diritti dei minori e altre realtà. Una ricorrenza importante, che vuole richiamare l'attenzione sulla condizione di vulnerabilità delle più giovani. Bambine costrette a subire una doppia discriminazione, di età e di genere, che in alcuni Paesi assume forme molto gravi.
Violenze, abusi e diritti negati hanno conseguenze pesantissime sulla vita delle future donne. Come nel caso delle “spose bambine”, obbligate a unirsi in matrimonio a uomini adulti. Proprio a loro è dedicata questa prima Giornata.
Il fenomeno dei matrimoni precoci riguarda molti Paesi, fra i quali India, Nepal, Mozambico, Etiopia e Nicaragua. Non di rado le spose sono bambine in età prepuberale, consegnate dalle famiglie a uomini adulti, perché così impongono le tradizioni o perché i genitori non possono mantenerle. L'obiettivo della Giornata è portare alla luce situazioni come quelle vissute dalle giovanissime spose, invitare a riflettere istituzioni e cittadini e far sì che i diritti delle bambine siano posti al vertice delle priorità nei prossimi decenni.
Convegni, seminari e campagne di sensibilizzazione sono alcune delle iniziative organizzate in tutto il mondo in occasione della Giornata. L'11, al Palazzo dell'Onu a New York, si terrà una conferenza organizzata da Unfpa (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione), Unicef, UN Women e Girls not brides, che prevede un confronto fra esperti sui diritti delle bambine e in particolare sul tema dei matrimoni precoci. Nello stesso giorno, sempre al Palazzo dell'Onu, verrà inaugurata la mostra Too young to wed, 34 foto scattate dalla fotografa Stephanie Sinclair in cinque Paesi, nell'arco degli ultimi nove anni, alle bambine costrette a sposarsi. Unfpa, inoltre, presenterà un rapporto che documenta la diffusione del fenomeno dei matrimoni precoci e le gravi violazioni subite dalle spose bambine.
Da segnalare la campagna di Plan international Because I am a girl, che mira a raccogliere fondi per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle bambine di avere un'istruzione di qualità. L'ottagono della Galleria Vittorio Emanuele di Milano e i principali monumenti delle più grandi città del mondo - tra cui il London Eye, la Sirenetta di Copenhagen e l'Empire State Building di New York - si tingeranno di rosa. Because I am a girl invita a fermarsi un attimo per farsi fotografare con le mani alzate e inviare le foto a Plan international che le farà avere all'Onu. Per promuovere l'iniziativa l'organizzazione internazionale ha realizzato un video, in cui compare il volto di Freida Pinto, attrice protagonista del film The millionaire.
Fra gli eventi organizzati nel nostro Paese, la campagna Indifesa, promossa da Terre des hommes per sostenere progetti finalizzati a prevenire e combattere abusi e discriminazioni di genere. Inviando un sms solidale al costo di due euro al numero 45501, attivo fino al 21 ottobre, si può contribuire al finanziamento dei progetti promossi dalla fondazione milanese per contrastare alcune delle peggiori forme di discriminazioni che colpiscono le più giovani.
Al tema delle “spose bambine” Sette, magazine del Corriere della Sera, ha dedicato un'inchiesta, uscita nel numero 40 del 5 ottobre scorso. (bg)
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