Oltre 1.800 bambini coinvolti in attività mirate all'inclusione, di cui 280 rom, sinti e caminanti (rsc). Sono alcuni numeri del Rapporto finale della seconda annualità 2014-2015 del Progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti, pubblicato nel Quaderno 60 del Centro nazionale.
Il progetto è un'iniziativa promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la collaborazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e la partecipazione dell'Istituto degli Innocenti, che prevede la realizzazione di laboratori e altre attività concentrate in due ambiti di vita dei minori rsc (la scuola e il campo/contesto abitativo) e mirate a favorire l'integrazione scolastica e l'inclusione sociale dei bambini e degli adolescenti rsc.
La seconda annualità ha visto la partecipazione di 11 città riservatarie: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Rispetto al primo anno del progetto, il rapporto evidenzia un aumento significativo del numero di scuole, classi e alunni coinvolti.
Le scuole partecipanti sono state 36, di cui 26 del ciclo della primaria e 11 della secondaria di primo grado. In totale hanno preso parte alle attività 87 classi: 67 per il ciclo della primaria e 20 della secondaria di primo grado.
Il secondo anno, si spiega nella premessa del Quaderno, è stato «un anno di consolidamento, a partire dalla stabilizzazione dei rapporti fra referenti istituzionali diversi, fra insegnanti e operatori. Nelle équipe multidisciplinari e nei tavoli sono apparsi operatori del settore sanitario con i quali sono stati ipotizzati vari interventi di sostegno alla salute dei bambini e a quella delle loro famiglie. Il progetto ha avuto senza dubbio il risultato di riportare all'attenzione delle amministrazioni il tema dei diritti dei bambini, ricollocando l'inclusione sociale dei bambini rsc fra le priorità delle azioni degli enti locali, costringendo in qualche modo a promuovere interventi non sporadici, effettuati sulla base di condizioni di allarme sociale. Soprattutto, ancora una volta, ha dimostrato che si può agire su un target specifico, e ottenere dei risultati positivi, promuovendo interventi che vanno in favore di tutti i bambini e di tutte le famiglie coinvolte».
Per approfondimenti sul progetto – giunto, nel 2015-2016, alla terza annualità – si rinvia alla sezione dedicata di questo sito.
Il Quaderno è suddiviso in sei capitoli: il primo riporta i dati del progetto; il secondo e il terzo illustrano, rispettivamente, le caratteristiche socio-demografiche e le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie e le caratteristiche degli insediamenti abitativi; il quarto e il quinto si soffermano, rispettivamente, sulle attività realizzate a scuola e sulle attività realizzate nei contesti abitativi; il sesto, infine, è dedicato all'analisi degli strumenti di valutazione. (bg)