
Nonostante i notevoli progressi compiuti, in tutto il mondo, nel garantire l’identità legale, oggi 150 milioni di bambini sotto i 5 anni (ovvero circa 2 su 10) rimangono ancora invisibili perché non registrati alla nascita. Il nuovo rapporto dell’Unicef The Right Start in Life: Global levels and trends in birth registration. 2024 update, lanciato l’11 dicembre scorso, contiene gli ultimi aggiornamenti sul numero di bambini registrati dal 2019, quando i livelli globali si attestavano al 75%.
Secondo i dati del rapporto, oltre 500 milioni sotto i 5 anni (ovvero quasi 8 su 10) sono stati registrati alla nascita negli ultimi 5 anni, mentre oltre 50 milioni, sebbene siano stati registrati, non hanno un certificato di nascita. «Questo documento essenziale – si spiega nel sito dell’Unicef - serve come prova di registrazione ed è fondamentale per acquisire la nazionalità, prevenire l’apolidia e garantire che i bambini possano godere dei loro diritti fin dalla nascita».
Il rapporto rivela che i progressi globali sono stati in gran parte guidati dai Paesi che hanno dato priorità alla registrazione tempestiva, sfruttando i sistemi sanitari, di protezione sociale e di istruzione, espandendo i servizi a più sedi, digitalizzando il processo ed eliminando le tasse. L’America Latina e i Caraibi hanno raggiunto il 95%, l’Asia orientale e sudorientale il 94% e l’Asia centrale e meridionale il 78%. «Tuttavia, l’Africa sub-sahariana è molto indietro, con il 51%, e rappresenta la metà dei bambini non registrati al mondo (90 milioni)».
Nell’Africa subsahariana i progressi e i livelli variano notevolmente: l’Africa meridionale, ad esempio, è in testa con l’88%, mentre l’Africa occidentale ha registrato i progressi più significativi in 15 anni, raggiungendo il 63%; l’Africa orientale e l’Africa centrale sono in ritardo, entrambe con il 41%. «Tuttavia, con miglioramenti lenti e una popolazione infantile in rapida crescita, l’Africa subsahariana - destinata a ospitare la maggior parte dei bambini del mondo nei prossimi decenni - potrebbe vedere oltre 100 milioni di bambini non registrati dopo il 2030, se i livelli rimangono quelli attuali».
Si può leggere il rapporto, in inglese, sul sito dell’Unicef.
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