Spot contro il turismo sessuale

17/03/2009

Salvare i bambini dai perversi ingranaggi dello sfruttamento e restituirli ai colori della vita: con quest'immagine ad effetto si presenta la campagna mediatica con cui, nei prossimi mesi, Ecpat sensibilizzerà via tv e via radio i viaggiatori sul turismo sessuale. La Ong - parte integrante del network internazionale che contrasta la prostituzione minorile, la pedopornografia e la tratta di minori - lancia una nuova offensiva contro “i viaggi da non fare”.

In parallelo con la campagna di mobilitazione su scala europea chiamata Offenders beware!, l'azione pubblicitaria - punta di un'iceberg fatto anche di iniziative formative per operatori turistici - si svilupperà nella seconda metà dell'anno, preludio al periodo più caldo per i viaggiatori dell'orrore (circa 80 mila nella sola Italia, in testa all'hit parade dei cacciatori di bimbi).

I numeri dei bambini prigionieri della “macchina” del turismo sessuale fanno spavento. Secondo i dati del rapporto presentato qualche settimana fa alla Borsa internazionale del turismo di Milano, il giro d'affari del turismo sessuale tocca i 250 miliardi di euro all'anno e distrugge la vita di circa 10 milioni di minori (al 90% bambini). Le conseguenze, per limitarsi a quelle sanitarie, sono da apocalisse: 300 mila nuovi casi di Hiv all’anno, 500 mila infettati da epatite C, 2 milioni di aborti, solo per citarne alcuni.

Anche dall'Onu arriva un'altra fotografia di un fenomeno che continua a crescere e apre nuovi scenari da preda anche nei paesi dell'Est europeo. Nel primo rapporto dell'Unodc – l'ufficio Onu per il contrasto alla droga e al crimine -  sulla “tratta delle bianche” si legge che il 20% degli essere umani oggetto di schiavitù sono bambini (percentuale che si impenna in Africa e nel Sud-est asiatico). Il rapporto prende in esame i casi denunciati, le vittime e i processi nei 155 paesi che hanno aderito all'indagine (con pesanti assenze come Cina e i paesi dell'Africa mediterranea): nell'80% dei casi il traffico è finalizzato allo sfruttamento sessuale, spesso all'interno degli stessi confini nazionali. In Italia Rumeni e Italiani si giocano il triste primato dei più processati tra il 2003 e 2007 mentre le vittime sono in prevalenza rumene. Ogni anno in Italia circa 300 adulti e 50 bambini sono vittime della schiavitù. (mf)