Quasi tre quarti dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni in 92 Paesi del mondo non riescono ad acquisire le competenze necessarie per lavorare. È quanto emerge dal rapporto Recovering learning: Are children and youth on track in skills development?, lanciato il 13 luglio scorso dalla Education Commission e dall’Unicef. Il documento analizza lo sviluppo delle competenze nella prima infanzia, tra i bambini in età di scuola primaria e tra i giovani.
«I dati – si legge nel sito dell’Unicef - evidenziano bassi livelli di competenze tra i bambini e i giovani di tutte le fasce d’età, con i giovani dei Paesi a basso reddito che hanno meno probabilità di avere le competenze necessarie per esprimere le proprie potenzialità, in particolare per quanto riguarda le future opportunità di lavoro, il lavoro dignitoso e l’imprenditorialità».
Secondo il rapporto, le profonde disparità tra i Paesi e tra le comunità più povere stanno aumentando le disuguaglianze. In almeno un Paese su tre a basso reddito con dati disponibili, oltre l’85% dei giovani è fuori strada per quanto riguarda il conseguimento di competenze di livello secondario, digitali e specifiche per il lavoro.
I dati provenienti da 77 Paesi mostrano che meno di tre quarti dei bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni hanno uno sviluppo adeguato in almeno tre dei quattro ambiti riguardanti alfabetizzazione-abilità di calcolo, educazione fisica, sfera socio-emotiva e apprendimento. A circa 10 anni, la maggior parte dei bambini nei Paesi a basso e medio reddito non è in grado di leggere e comprendere un testo semplice.
Il rapporto è disponibile sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.
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