S’intitola Come costruire una comunità educante in grado di tutelare bambini e bambine. Rapporto per la diffusione di sistemi di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza in tutti i contesti educativi la nuova pubblicazione realizzata da Save the Children e dall’Alleanza 10 in condotta, un insieme di associazioni e organizzazioni che intendono mettersi direttamente in gioco per rafforzare la prevenzione degli abusi a partire dai propri ambiti di intervento e, allo stesso tempo, promuovere la diffusione e l’applicazione di un sistema di tutela in tutto il Paese, anche rivolgendosi alle istituzioni.
«In seguito al lancio del Manifesto “10 in Condotta” del febbraio 2020, si è costituita l’Alleanza 10 in condotta, che si propone come una rete nazionale di organizzazioni e associazioni che si occupano attivamente, nell’ambito del proprio mandato, della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – si legge nel sito di Save the Children. La finalità di queste organizzazioni è favorire l’adozione di un sistema di tutela da parte di tutte le realtà che operano in Italia con i minorenni, a partire da una Child Safeguarding Policy che promuova un modello organizzativo di prevenzione e gestione di comportamenti scorretti da parte degli adulti di riferimento. L’impegno delle Organizzazioni dell’Alleanza è costruire ambienti più sicuri e tutelanti per bambini, bambine ed adolescenti».
Il rapporto - prima iniziativa dell’Alleanza - racconta, a partire da un questionario di autovalutazione somministrato alle organizzazioni firmatarie, quale sia lo stato di applicazione dei sistemi di tutela al loro interno. L’indagine ha permesso, in particolare, di valutare quali siano le pratiche più rilevanti presenti nelle organizzazioni che aderiscono all’Alleanza ed è stata strutturata seguendo nove aree di ricerca: principi basilari che orientano al Child Safeguarding; azioni di sensibilizzazione e formazione; indicazioni sul comportamento delle persone in posizione fiduciaria nei confronti dei minorenni; procedure di segnalazione; modalità di gestione delle segnalazioni; reclutamento del personale; valutazione dei rischi; formalizzazione di una Child Safeguarding Policy; pratiche positive in ambito di Child Safeguarding esterne e che l’Alleanza ha riscontrato negli ambiti di lavoro.
Secondo i dati del rapporto, la maggioranza delle organizzazioni negli ultimi anni si è dotata o si sta dotando di una Child Safeguarding Policy (60% circa). Di queste, il 20% ha dichiarato di aver adottato da più di tre anni una Policy di Child Safeguarding, il 10% di averla adottata da meno di tre anni, e il rimanente 30% di essere in via di definizione di una propria Policy. Tra le organizzazioni che affermano di avere una Child Safeguarding Policy, le misure specifiche vigenti riguardano principalmente indicazioni sul comportamento da tenere con i beneficiari minorenni (nel 72,97% dei casi), sensibilizzazione e formazione tematica specifica (nel 67,57% dei casi) e misure per il reclutamento sicuro (nel 56,76% dei casi).
Il 42,59 % delle organizzazioni, inoltre, adotta Codici di Condotta vincolanti e pubblici e una Child Safeguarding Policy; il 44,44% utilizza Codici Etici; il 38,89% offre indicazioni, vigenti e vincolanti, su cosa fare o non fare quando ci si rapporta con beneficiari minorenni per garantire la loro tutela da maltrattamento e abuso in documenti di progetto, mentre il 50% adotta tali indicazioni nello Statuto. Per quanto riguarda le procedure di segnalazione, il 60% conferma che la propria organizzazione adotta indicazioni chiare, formalizzate e diffuse rivolte allo staff e/o ai partner su come e a chi segnalare in maniera confidenziale potenziali abusi, mentre circa il 40% non ricorre a tali indicazioni.
Il rapporto, inoltre, promuove l’adozione di un sistema di tutela (insieme di regole di comportamento, chiare procedure di segnalazione, individuazione delle figure responsabili, per prevenire abusi e maltrattamenti ai danni di minorenni), che dovrebbe essere un requisito essenziale per tutti i servizi, educativi e ricreativi, rivolti agli under 18. «Le organizzazioni e associazioni che sottoscrivono il Rapporto sottolineano l’importanza di un patto fondato proprio sulla fiducia e sulla responsabilità volto al coinvolgimento di famiglie, educatori e tutti gli adulti che si relazionano con i minori. Solo in questo modo si potrà costruire, attorno ad ogni bambino, una “comunità educante” che tuteli i bambini e le bambine che ne fanno parte».