Il 6 febbraio si celebra la Giornata mondiale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili, istituita dalle Nazioni Unite per diffondere sempre maggiore consapevolezza su una pratica lesiva dei diritti umani che ha conseguenze gravissime sulla salute fisica e psichica delle bambine e delle ragazze che la subiscono.
Secondo i dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo almeno 200 milioni di donne e ragazze in vita oggi hanno subito mutilazioni genitali.
«Sebbene sia concentrato soprattutto in 30 paesi in Africa e Medio Oriente – si legge nel sito delle Nazioni Unite -, il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili è un problema universale, diffuso anche in alcuni paesi in Asia e America Latina. Le mutilazioni genitali femminili continuano a essere presenti fra le popolazioni immigrate che vivono in Europa occidentale, America del Nord, Australia e Nuova Zelanda. Nel 2021 la pandemia ha colpito negativamente e in modo sproporzionato donne e ragazze, stravolgendo il raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5.3. sull’eliminazione di tutte le pratiche dannose, incluse le mutilazioni genitali femminili. Unfpa stima che 2 milioni di ragazze in più rischieranno di subire questa pratica entro il 2030. In risposta a questa problematica, le Nazioni Unite, attraverso il Programma Congiunto Unfpa-Unicef, hanno deciso di integrare la lotta alle mutilazioni genitali femminili nella risposta umanitaria e post-crisi. Per promuovere l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, sono necessari sforzi coordinati e sistematici, che devono coinvolgere intere comunità e concentrarsi sui diritti umani, sull’uguaglianza di genere, sull’educazione sessuale e sull’attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze che ne subiscono le conseguenze».
Quest’anno il Programma congiunto Unfpa-Unicef per l’eliminazione delle mutilazioni genitali ha lanciato il tema 2022 della ricorrenza, Accelerare gli investimenti per porre fine alle mutilazioni genitali femminili. «Molti paesi - spiegano le Nazioni Unite nella pagina dedicata alla Giornata – stanno sperimentando una “crisi all’interno della crisi” a causa della pandemia, che include un aumento delle mutilazioni genitali femminili. Questa è la ragione per cui le Nazioni Unite invitano la comunità globale a reinventarsi un mondo che permetta alle ragazze e alle donne di avere voce, possibilità di scelta e controllo sulle proprie vite».
Per celebrare la ricorrenza ActionAid ha organizzato la conferenza online Join our CHAIN, che si è tenuta il 3 febbraio scorso. L’incontro, a cui ha partecipato anche la Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, ha rappresentato l’occasione per proporre un nuovo modello operativo di intervento mirato a prevenire, far emergere, identificare e contrastare casi di mutilazioni genitali femminili e matrimoni precoci e forzati, nonché a fornire assistenza e protezione alle bambine, ragazze e donne sottoposte a tali pratiche lesive sul territorio di Milano o a rischio di subirle. Il modello di intervento è disponibile sul sito di ActionAid, nella notizia dedicata, che riporta anche alcuni dati sul fenomeno e altre informazioni.
Da segnalare, inoltre, l’evento online organizzato dal Centro Regionale per la Salute Globale della Regione Umbria in collaborazione con Nosotras Onlus e altre realtà, che si svolgerà il 7 febbraio, sulla piattaforma Zoom, a partire dalle 10. Il programma e le informazioni per partecipare sono disponibili sul sito dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria n. 2, nella pagina dedicata.
Anche WeWorld partecipa alle celebrazioni. La notizia pubblicata sul sito dell’organizzazione riporta i versi della poesia FGM, una pratica selvaggia, scritta da alcune ragazze che frequentano la scuola elementare di Sintakara, in Kenya.
Altri materiali e notizie si trovano su questo sito alla tematica Mutilazioni genitali femminili, raggiungibile dal menù di navigazione “Temi”.