Aumentano i bambini a rischio di povertà o esclusione sociale nei Paesi dell’Unione europea. Lo rivela il rapporto dell’Unicef The state of Children in the European Union (La condizione dei bambini nell’Unione Europea), pubblicato in vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno per orientare la visione dell’Ue per gli under 18 e le generazioni future, in particolare per i più vulnerabili e svantaggiati.
Il rapporto mette in luce le principali sfide che devono affrontare i bambini che vivono nei Paesi dell’Unione europea, tra cui l’aumento della povertà, il deterioramento della salute mentale, l’abuso sessuale online e l’esposizione all’inquinamento.
I dati rivelano che un bambino su 4 (ovvero 20 milioni) nei Paesi dell’Ue è a rischio di povertà o esclusione sociale, uno su 8 - a partire dai 12 anni - riceve regolarmente richieste online indesiderate a sfondo sessuale, uno su 20 è esposto a livelli elevati di inquinamento da pesticidi. Più di 11 milioni di minorenni e giovani, inoltre, soffrono di problematiche legate alla salute mentale.
La pubblicazione – disponibile sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata - contiene anche una serie di raccomandazioni rivolte all’Unione europea: fra queste, salvaguardare e accelerare i progressi recenti in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e aumentare gli investimenti nei servizi essenziali per i bambini; agire sui principali fattori che hanno un impatto sulla povertà delle nuove generazioni; adottare una strategia globale pluriennale e multisettoriale per la salute mentale, dotata di costi e risorse.
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